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Tradurre è tradire?

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2023 12:14
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Città: ROMA
Età: 54
Sesso: Maschile
10/11/2017 15:07


Cronologia degli eventi riguardo al fico seccato e alla cacciata dei cambiamonete:

Matteo: 1) Gesù scaccia i cambiamonete al tempio, 2) va a Betania, 3) mentre torna a Gerusalemme secca il fico all'istante,

Matteo 21: 12 Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano, e rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le panche dei venditori di colombe. 13 E disse loro: “È scritto: ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera’, ma voi ne fate un covo di ladri”. 14 Nel tempio poi gli si avvicinarono ciechi e zoppi, e lui li guarì. 15 Vedendo le cose meravigliose che faceva e i bambini che nel tempio gridavano: “Salva, preghiamo, il Figlio di Davide!”, i capi sacerdoti e gli scribi si indignarono16 e gli dissero: “Non senti quello che stanno dicendo?” Gesù rispose: “Sì. Non avete mai letto questo: ‘Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurato lode’?” 17 Dopo averli lasciati, uscì dalla città in direzione di Betània, dove passò la notte. 18 Mentre la mattina presto tornava in città, gli venne fame. 19 Vide un fico lungo la strada e gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie; allora gli disse: “Non nasca mai più frutto da te”. E all’istante il fico si seccò. 20 Vedendo ciò, i discepoli si meravigliarono e dissero: “Come mai il fico si è seccato all’istante?” 21 Gesù rispose: “In verità vi dico: se avete fede e non dubitate, non solo farete ciò che io ho fatto al fico, ma se addirittura direte a questo monte: ‘Sollevati e buttati in mare’, così accadrà. 22 E tutte le cose che chiederete in preghiera con fede, le riceverete”.


Marco: 1) lasciano Betania 2) maledice il fico, 3)arrivano a Gerusalemme e scaccia i cambiamonete, 4) escono dalla città e vedono il fico seccato.

Marco 11: 12 "Il giorno dopo, mentre lasciavano Betània, gli venne fame. 13 Da lontano scorse un fico che aveva le foglie e andò a vedere se vi potesse trovare qualcosa. Avvicinatosi, però, non trovò altro che foglie, perché non era la stagione dei fichi. 14 Allora gli disse: “Nessuno mangi mai più frutto da te”. E i suoi discepoli ascoltavano. 15 Quando arrivarono a Gerusalemme, Gesù entrò nel tempio e cominciò a scacciare quelli che nel tempio vendevano e compravano, e rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le panche dei venditori di colombe, 16 e non permetteva a nessuno di trasportare oggetti attraverso il tempio. 17 E insegnava, dicendo loro: “Non è scritto: ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni’? Ma voi ne avete fatto un covo di ladri”. 18 I capi sacerdoti e gli scribi lo vennero a sapere e iniziarono a cercare il modo di ucciderlo; avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. 19 Quando si fece tardi, uscirono dalla città. 20 La mattina di buon’ora, mentre passavano, videro il fico già seccato fin dalle radici. 21 Pietro, ricordandosene, gli disse: “Rabbi, guarda! Il fico che hai maledetto si è seccato”. 22 Rispondendo, Gesù disse loro: “Abbiate fede in Dio. 23 In verità vi dico che se qualcuno dice a questo monte: ‘Sollevati e buttati in mare’, e in cuor suo non dubita ma ha fede che quello che dice accadrà, così accadrà."


C' è anche un breve accenno fatto da Luca nel capitolo 19:45,46 e gv 2:13,14 ma parlano solo della cacciata dei cambiamonete, nessun accenno al fico.

Possibile che se si tratta di scrittura ispirata da Dio costui non abbia impedito il compiersi di una siffatta contraddizione?


Cosa rispose Gesù a Pilato riguardo il suo essere re?


"tu lo dici" e più nulla!

Marco:

Nuova Riveduta:Marco 15:2
Pilato gli domandò: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli rispose: «Tu lo dici».3 I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose; 4 e Pilato di nuovo lo interrogò dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!» 5 Ma Gesù non rispose più nulla; e Pilato se ne meravigliava.

Matteo:

Nuova Riveduta:Matteo 27:11

Gesù comparve davanti al governatore e il governatore lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli disse: «Tu lo dici».12 E, accusato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla. 13 Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose testimoniano contro di te?» 14 Ma egli non gli rispose neppure una parola; e il governatore se ne meravigliava molto.


Luca:

Nuova Riveduta:Luca 23:3
Pilato lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» E Gesù gli rispose: «Tu lo dici».4 Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo». 5 Ma essi insistevano, dicendo: «Egli sobilla il popolo insegnando per tutta la Giudea; ha cominciato dalla Galilea ed è giunto fin qui».

Gli fece un sermone:

Giovanni:

Nuova Riveduta:Giovanni 18:33-37

33 Pilato dunque rientrò nel pretorio; chiamò Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?» 34 Gesù gli rispose: «Dici questo di tuo, oppure altri te l'hanno detto di me?» 35 Pilato gli rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua nazione e i capi dei sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani; che cosa hai fatto?» 36 Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui». 37 Allora Pilato gli disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose: «Tu lo dici; sono re; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce».


Come si vede all'autore di Giovanni non bastava il classico 'tu lo dici' ma lo conferma allargando il discorso alla verità e specificando che il suo regno non è di questo mondo escludendo qualsiasi ipotesi di intralcio politico o di messia liberatore dal giogo romano, inoltre fa cadere la colpa sui giudei e non sui romani, contraddicendo gli altri vangeli, specialmente Marco e Matteo che si premunirono scrivendo chiaramente "Ma Gesù non rispose più nulla;" alla faccia del non rispose più nulla! Giovanni ci ha fatto un sermone, l'intento dello scrittore si nota anche al capitolo seguente verso 11 "Gesù gli rispose: «Tu non avresti alcun'autorità su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto; perciò chi mi ha dato nelle tue mani, ha maggior colpa».
Di nuovo i capi sacerdoti e i giudei avevano maggiore responsabilità dei romani.


Veniamo all'iscrizione sopra la testa di Cristo, cosa c'era scritto?

“Al di sopra del suo capo, posero anche la motivazione scritta della sua condanna: ‘COSTUI È GESÙ, IL RE DEI GIUDEI’.”
—Matteo 27:37

“E l'iscrizione che indicava il motivo della condanna, posta sopra lui, diceva: ‘IL RE DEI GIUDEI’”
—Marco 15:26

“Sopra il suo capo, inoltre vi era una scritta, ‘COSTUI È IL RE DEI GIUDEI’.”
—Luca 23:38

“Pilato fece anche un'iscrizione e la pose sulla croce, e vi era scritto: ‘GESÙ IL NAZARENO, IL RE DEI GIUDEI’.”
—Giovanni 19:19

Insomma che diavolo c'era scritto su quell'iscrizione esattamente?


Quanti erano i ladroni che biasimavano Gesù?

Matteo 27: 44
Nello stesso modo anche i ladroni che erano in croce insieme a lui cominciarono a biasimarlo.

Marco 15: 32
Anche quelli che erano in croce insieme a lui lo biasimavano.

Luca 23: 39-40

Ma uno dei malfattori appesi gli diceva ingiuriosamente: “Tu sei il Cristo, non è vero? Salva te stesso e noi”. 40 L’altro, rispondendo, lo rimproverò e disse: “Non temi affatto Dio, ora che sei nello stesso giudizio?

quali furono le ultime parole di Gesù prima di morire?

Matteo e Marco sostengono che furono “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”.

Luca dice che furono “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.

Giovanni è ancora più breve: “Tutto è compiuto”.

Quante donne andarono al sepolcro?

Una

Giovanni 20:1 “Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro”.

Due:

Matteo 28:1 “Nella notte del sabato, verso l’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria andarono a vedere il sepolcro”.

Tre:

Marco 16:
1 “Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù”

Più di tre:

Luca 24:10 “Quelle che dissero queste cose agli apostoli erano: Maria Maddalena, Giovanna, Maria, madre di Giacomo, e le altre donne che erano con loro”.


Cos’hanno visto le donne?

Due angeli fuori dal sepolcro:

Luca 24:4 “Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti”.

Un angelo fuori dal sepolcro:

Matteo 28:2 “Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra”.

Due angeli dentro il sepolcro

Giovanni 20:12 “ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l’altro ai piedi, lì dov’era stato il corpo di Gesù”.

Un angelo dentro il sepolcro

Marco 16:5 “Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto a destra, vestito di una veste bianca, e furono spaventate”

Chi incaricano gli angeli ad annunciare la resurrezione?

Vangelo di Marco, Matteo e Luca: gli angeli incaricano le donne di annunciare la resurrezione di Gesù.

Vangelo di Giovanni: Maria di Magdala viene incaricata di annunciare la resurrezione dallo stesso Gesù, scambiato da lei per un giardiniere.

Chi entrò dopo le donne al sepolcro?

Nessuno, le donne non lo raccontarono a nessuno:

Marco 16: "8 Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura."

Nessuno, ma le donne lo raccontarono ai discepoli:

Matteo 28:
"8 E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunciarlo ai suoi discepoli.
9 Quand'ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi saluto!» Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l'adorarono. 10 Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno».


Solo Pietro:

Luca 24:12:
"12 Ma Pietro, alzatosi, corse al sepolcro; si chinò a guardare e vide solo le fasce; poi se ne andò, meravigliandosi dentro di sé per quello che era avvenuto"

(1) Pietro corre alla tomba,
(2) Pietro si china e
(3) Pietro vede “solo le bende”.

Pietro e Giovanni:

Giovanni 20:3-8 
"3 Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. 4 I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; 5 e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra, 7 e il sudario che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette "


(1) Giovanni arriva per primo ma non entra e vede solo le bende
(2) Pietro entra, vede bende e panno,
(3) entra anche Giovanni

Quante volte appare ai suoi discepoli?


Vangelo di Luca: Gesù resuscitato appare ai pellegrini di Emmaus ed agli undici apostoli una sola volta.

Vangelo di Giovanni: Gesù resuscitato appare agli apostoli in tre occasioni diverse.


Dopo quanti giorni l’ascesa al cielo?

Secondo Luca, la stessa domenica della resurrezione.

Luca 24:1.51 “Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato su nel cielo”.

Secondo Atti invece dopo quaranta giorni.

Atti 1:3 “Ai quali anche, dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative al regno di Dio”.


Chi fu ad arrestare Gesù?

I Giudei mandati dai capi sacerdoti:

Matteo 26:47 "Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una gran folla con spade e bastoni, da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo. 48 Colui che lo tradiva, aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; prendetelo». 49 E in quell'istante, avvicinatosi a Gesù, gli disse: «Ti saluto, Rabbì!» e lo baciò. 50 Ma Gesù gli disse: «Amico, che cosa sei venuto a fare?» Allora, avvicinatisi, gli misero le mani addosso e lo presero."

Luca 22:47 "Mentre parlava ancora, ecco una folla; e colui che si chiamava Giuda, uno dei dodici, la precedeva, e si avvicinò a Gesù per baciarlo. 48 Ma Gesù gli disse: «Giuda, tradisci il Figlio dell'uomo con un bacio?»
49 Quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per succedere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?» 50 E uno di loro percosse il servo del sommo sacerdote, e gli recise l'orecchio destro. 51 Ma Gesù intervenne e disse: «Lasciate, basta!» E, toccato l'orecchio di quell'uomo, lo guarì.
52 Gesù disse ai capi dei sacerdoti, ai capitani del tempio e agli anziani che erano venuti contro di lui: «Siete usciti con spade e bastoni, come contro un brigante! 53 Mentre ero ogni giorno con voi nel tempio, non mi avete mai messo le mani addosso; ma questa è l'ora vostra, questa è la potenza delle tenebre».

Marco 14:43 In quell'istante, mentre Gesù parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una folla con spade e bastoni, inviata da parte dei capi dei sacerdoti, degli scribi e degli anziani. 44 Colui che lo tradiva aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; pigliatelo e portatelo via sicuramente». 45 Appena giunse, subito si accostò a lui e disse: «Rabbì!» e lo baciò. 46 Allora quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono.
47 Ma uno di quelli che erano lì presenti, tratta la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio.

Dopo diversi anni l'odio per i romani spinse Giovanni (o chi per lui) ad aggiungere nel vangelo addirittura una intera coorte di soldati romani capeggiati da un tribuno:

Giovanni 18:2 Giuda, che lo tradiva, conosceva anche egli quel luogo, perché Gesù si era spesso riunito là con i suoi discepoli. 3 Giuda dunque, presa la coorte e le guardie mandate dai capi dei sacerdoti e dai farisei, andò là con lanterne, torce e armi.
4 Ma Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: «Chi cercate?» 5 Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono». Giuda, che lo tradiva, era anch'egli là con loro. 6 Appena Gesù ebbe detto loro: «Io sono», indietreggiarono e caddero in terra.
7 Egli dunque domandò loro di nuovo: «Chi cercate?» Essi dissero: «Gesù il Nazareno». 8 Gesù rispose: «Vi ho detto che sono io; se dunque cercate me, lasciate andare questi». 9 E ciò affinché si adempisse la parola che egli aveva detta: «Di quelli che tu mi hai dati, non ne ho perduto nessuno».
10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la prese e colpì il servo del sommo sacerdote, recidendogli l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11 Ma Gesù disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero; non berrò forse il calice che il Padre mi ha dato?»
12 La coorte, dunque, il tribuno e le guardie dei Giudei presero Gesù e lo legarono"

Quest'ultima precisazione appare, però, storicamente non plausibile. Infatti, la coorte (greco speira) - intervenuta secondo Giovanni per l'arresto di Gesù, in aggiunta alle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei - era un'unità militare dell'esercito romano composta da 600 legionari e costituiva la decima parte di una legione. Appare storicamente inverosimile che - per trarre in arresto un predicatore non violento, accompagnato da uno sparuto gruppo di seguaci in un ritiro notturno di preghiera - sia stata inviata dal governatore Ponzio Pilato (l'unico titolato a far muovere tale contingente) un'intera coorte di 600 soldati, oltretutto anche con l'aiuto delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai Farisei.
Lo stesso Ponzio Pilato, noto per la sua fermezza e crudeltà, non troverà in Gesù alcuna colpa e alla fine se ne laverà le mani, rifiutandosi di condannarlo. Pilato, inoltre, quando Gesù gli verrà portato di fronte sembrerà non essere a conoscenza del motivo dell'arresto: "Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?». Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato»." (Gv18,29-30).
 Appare, inoltre, storicamente poco plausibile che un tale contingente, una volta catturato Gesù, lo abbia consegnato prima ai sommi sacerdoti Anna e Caifa (ovvero due sudditi dei Romani) invece che al governatore romano Pilato.
[gran parte del testo preso da Wikipedia]



"Traduzione" pregiudizievole della traduzione del nuovo mondo delle sacre scritture creata dai testimoni di Geova: 


Molto tempo fa lessi il libro del mio amico Achille Aveta "Storia e dottrina dei testimoni di Geova" libro ben fatto ed esente dai soliti luoghi comuni od esagerazioni che permeano la maggior parte dei testi critici contro i tdg, ed in un paragrafo lessi (vado a memoria) che i traduttori della tnm erano andati ai limiti del consentito quando si sono trovati davanti determinati passi per loro ambigui; all'epoca presi queste parole come un fatto positivo, pensai tra me e me: "se anche un "apostata" ammette che tale traduzione è possibile (ai limiti, ma possibile) allora posso stare tranquillo", ma non capivo ancora che possibile non è sinonimo di probabile, non conoscevo la critica biblica nè avevo i più elementari rudimenti di traduzione e filologia, col tempo ho capito che la cosa importante non è se il passo possa essere tradotto ANCHE in quella determinata maniera, se esiste una traduzione alternativa che appoggiasse quel tipo di traduzione, ma se quella era la traduzione più probabile (quello che l'autore voleva dire) del passo in questione, chi traduce non deve farsi condizionare dalle sue dottrine precostituite e nel caso dei traduttori della tnm la cosa è a dir poco vergognosa. 
Qualche esempio: 

Filippesi 2:6 in greco suona più o meno così: 

"Che in forma di Dio esistente non rapina reputò l’ essere uguale a Dio" 

(Diodati) “Il quale, essendo in forma di Dio, non reputò rapina l’essere uguale a Dio”. 

Tnm) "il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non prese in considerazione una rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio". 

Quale delle due si è attenuta al testo greco evitando il più possibile aggiunte personali o parafrasi che indirizzano il lettore verso una determinata dottrina o lo allontanano da essa? 


Il verbo ἡγήσατο, aoristo indicativo (passato remoto, per intenderci con chi non sa il greco) di ἡγέομαι (considero), regge il doppio accusativo che è presente nella proposizione del versetto 6b, ossia l'accusativo dell'oggetto (che cosa?: τò εἶναι ἴσα θεῷ - l'essere come/uguale a Dio) e l'accusativo che esprime il complemento predicativo dell'oggetto (come?: ἁρπαγμὸν - rapina, tenere stretto).

La TNM non solo traduce male, poichè non rispetta le regole della sintassi greca, ma è scritta in un pessimo italiano. 
L'infinito sostantivato (τò εἶναι ἴσα θεῷ) è stato tradotto come se avesse valore epesegetico o dichiarativo, che qui non ha, e secondo il mio modesto parere, è stato fatto per far credere al lettore (che legge in modo distratto e non si rende conto del pessimo italiano) che Cristo non ha mai pensato di essere come Dio.

Giovanni 1:18 in greco suona così: 

"Dio nessuno l'ha visto mai, l'unigenito Dio, colui che è ("ho on" l'essente) nel seno del padre egli lo rivela." 

Paoline: "Dio nessuno l'ha visto mai. L'Unigenito Dio, che è nel seno del Padre, egli lo ha rivelato." 

tnm: "Nessun uomo ha mai visto Dio; l’unigenito dio che è nel[la posizione del] seno presso il Padre è colui che l’ha spiegato. " 

Di nuovo quale delle due traduzioni si limita a tradurre più correttamente evitando parafrasi? 

Atti 3:15 sempre alla lettera:

"L'autore (principe) della vita uccideste, colui che è Dio resuscitò dai morti, del quale noi testimoni siamo."

Paoline: "e avete ucciso l'autore della vita. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti e noi ne siamo testimoni."

tnm: "mentre uccideste il principale Agente della vita. Ma Dio l’ha destato dai morti, del qual fatto noi siamo testimoni."

"principale agente" ricorda gli 007, non esiste proprio una traduzione del genere!

colossesi 2:9 alla lettera:

"poichè in lui dimora tutta la pienezza della deità corporalmente"

nuova diodati: poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità. 

tnm "perché in lui dimora corporalmente tutta la pienezza della qualità divina."


Mt 27:52,53 testo interlineare:
"e le tombe si aprirono e molti corpi dei dormienti santi resuscitarono e vennero fuori dalle tombe dopo la risurrezione di lui, entrarono nella santa città e si manifestarono [apparvero] a molti."

la nuova diodati: " Matteo 27:52, 53:

"52 i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono;
53 e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di Gesù, entrarono nella santa città e apparvero a molti."

C.E.I.:Matteo 27:52

i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono.

E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti

TNM:
52 E le tombe commemorative si aprirono e molti corpi dei santi che si erano addormentati furono levati. 53 (e delle persone,* uscendo di mezzo alle tombe commemorative dopo che egli era stato levato, entrarono nella città santa) e divennero visibili a molti”.


Nel rimando a piè pagina i traduttori si sentono di precisare:

* O, “ed essi”, ma non è riferito ai “corpi”.

Ora esaminate da soli il testo greco traslitterato sopra con la traduzione dei tdg...
Non ci sono parole!
I tdg non possono proprio accettare che vi sia stata una resurrezione dei santi in questo contesto ed hanno fatto l'impossibile per modificare il testo, inoltre "i santi" per loro sono solo i 144000 e sarebbero dovuti risorgere in cielo dopo la resurrezione di Cristo o meglio dopo il 1914.

Ecco cosa dice un commentario biblico:



"52. e le tombe s'aprirono;

Nella Palestina e nei paesi vicini, usavano seppellire i morti in grotte di diverse grandezze scavate nella roccia, e la cui bassa e piccola entratura veniva otturata da una grossa pietra in forma di macina, la quale si faceva rotolare lungo la parete, fermandola e fissandola sulla porta del monumento, che così rimaneva chiusa. Si capisce dunque facilmente che per effetto del terremoto, potesse questa pietra rotolare da se fuori del suo posto,

e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; 53. ed usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di lui, entrarono nella santa città, ed apparvero a molti.

Matteo solo riferisce questo interessante particolare relativo alla morte e alla risurrezione di Cristo. Non è un mito, come pretendo Meyer, perché questo Vangelo fu pubblicato quando vivevano ancora molti testimoni oculari che avrebbero potuto svelarne la falsità. Vediamo in questo avvenimento l'omaggio reso dalla morte e dal sepolcro alla divinità del sofferente Messia. Secondo il racconto di Matteo, ci sono in questo avvenimento due atti successivi, simili a quelli che Ezechiele 37:1-10 vide in visione, nella campagna coperta di ossa secche. Quando i sepolcri furono aperti dal terremoto, la morte di Cristo spezzò il potere della morte e diede alle ossa disseccate e alla polvere, una scossa potente, in modo che quelle spoglie inaridite assunsero la bella complessione che il nostro corpo avrà alla resurrezione. Tale è, a parer nostro, il significato della parola risuscitarono del vers. 52. Ma siccome nella visione di Ezechiele i corpi in tal guisa ricostituiti non vissero realmente che quando lo Spirito di vita ebbe soffiato in essi da Dio, così pure i corpi preparati per l'immortalità nei sepolcri aperti dal terremoto non ricevettero la vita se non all'alba del terzo giorno, dal Salvatore risuscitato. Il racconto di Matteo chiaramente dice che uscirono "dai sepolcri dopo la risurrezione di Cristo", e questo è perfettamente conforme agli altri passi della Scrittura, in cui è dichiarato che Cristo è "il primogenito dai morti" Colossesi 1:18, e "la primizia di coloro che dormono" 1Corinzi 15:20. Così praticamente fu annunziata alla Chiesa la grande verità, che Cristo ha le "chiavi della morte e dello Hades" Apocalisse 1:18, e che la sua risurrezione è un pegno certissimo di quella dei santi. "La morte è stata sommersa dalla vittoria" 1Corinzi 15:54. Alcuni hanno supposto che i santi, di cui è qui ricordata la risurrezione, fossero i patriarchi ed i profeti; altri; quelli che aveano sofferto il martirio sotto l'antica economia; ma il fatto che "entrarono nella santa città ed apparvero a molti", i quali senza dubbio li potevano riconoscere, dimostra che dovevano essere persone morte da poco tempo, come a dire Simeone, Anna ed altri, che al momento della nascita di Cristo, "aspettavano la redenzione". Dopo la sua risurrezione, Cristo non si fece vedere a nessuno in Gerusalemme, all'infuori dei suoi propri discepoli; ma l'apparizione di quei santi risuscitati a molte persone che li conoscevano, era da Dio destinata a dimostrare, in modo indubitabile, la risurrezione di Gesù. Le parole "apparvero a molti" indicano che quei santi risuscitati non rientrarono nel seno della società e nella vita attiva. Le loro apparizioni, simili a quelle di Gesù ai suoi discepoli, furono solo occasionali. Che pensare di loro negli intervalli? Rivestiti dei loro corpi spirituali, furono dessi compagni del Signore durante i quaranta giorni che precedettero la sua ascensione? Possiamo noi dubitare che, non essendo più soggetti a morire una seconda volta, come il figlio della vedova di Nain e Lazzaro, essi, come erano risorti con Cristo, con lui pure sieno saliti alla gloria, formando una numerosa comitiva, divenendo il trofeo della sua vittoria, i compagni del suo trionfo, i precursori di tutta la sua Chiesa?"


Atti 7:55-60:

tnm:
“55 Ma egli, essendo pieno di spirito santo, guardò fisso in cielo e scorse la gloria di Dio e Gesù in piedi alla destra di Dio, 56 e disse: “Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”. 57 Allora gridarono a gran voce e con le mani si coprirono gli orecchi e si scagliarono contro di lui di comune accordo. 58 E, dopo averlo cacciato fuori della città, gli tiravano pietre. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane chiamato Saulo. 59 E tiravano pietre a Stefano mentre faceva appello e diceva: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”. 60 Quindi, piegando le ginocchia, gridò a gran voce: “Geova, non imputare loro questo peccato”. E dopo aver detto questo si addormentò [nella morte].” 


Il “pregava e diceva” è stato trasformato in un generico “fare appello” e il secondo "Signore", lo hanno fatto diventare “Geova”.
Come scusa per la traduzione di epikaleo con “fare appello” indicano una delle possibili traduzioni di questo termine, ma ci si chiede come fosse possibile che in punto di morte Stefano si mette ad appellarsi a Cristo invece di pregarlo, inoltre nella seconda parte, dal momento che “Signore” non è seguito da “Gesù” come nel primo caso e Stefano si mette in ginocchio, allora "Signore" lo trasformano miracolosamente in “Geova”, ma il contesto non permette una differenziazione del soggetto, in greco è riportato entrambe le volte Kirie come potete vedere dall’interlineare,come si evince in nota, i traduttori riportano gli altri significati di epikaleo, ovvero pregare e invocare, si nota inoltre nel testo greco, il doppio kirie (Signore) rivolto a Cristo, ricordo che in nessun manoscritto degli oltre 5000 ritrovati, appare mai il tetragramma, solo alcune edizioni ebraiche, per lo più sconosciute, lo hanno inserito, come si vede in nota all’interlineare, in questo caso solo 4 su ben 28! 

Ecco come traducono tutte le altre versioni:

"55 Ma egli, pieno di Spirito Santo, guardando fisso verso il cielo vide la gloria di Dio e Gesù che stava in piedi alla destra di Dio, 56 e disse: «Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta in piedi alla destra di Dio». 57 Allora gridando a gran voce si turarono le orecchie e si scagliarono tutti insieme contro di lui, e trattolo fuori della città lo lapidavano. 58 I testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane chiamato Saulo. 59 E lapidavano Stefano che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 60 Messosi in ginocchio, gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E detto questo si addormentò."

[Modificato da (Mario70) 29/12/2020 01:34]
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