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"Principio" di Gv 1:1 e ruolo di Cristo nella creazione

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2016 17:32
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14/05/2012 22:36

Nel sito dei testimoni di Geova ufficiale c'è un articolo riguardo il ruolo di Gesù nella creazione:

http://www.watchtower.org/i/20050915/article_02.htm


Esaminiamolo per bene, in rosso i miei commenti:

"La sua origine è “dai primi tempi”
La vita di Gesù si potrebbe dividere in tre fasi. La prima di queste cominciò molto tempo prima che nascesse come uomo. La sua origine è “dai primi tempi, dai giorni del tempo indefinito”, dice Michea 5:2. Gesù stesso disse: “Io sono dei reami di sopra”, nel senso che veniva dal cielo. (Giovanni 8:23) Era stato in cielo come potente persona spirituale."

Michea 5:2 dice "dall'eternità" e non "tempo indefinito" termine inventato dalla WT... e poi cosa vorrà mai dire "persona spirituale"?

"Dato che tutte le cose create hanno avuto un principio, ci fu un tempo in cui Dio era solo."

Doppio errore, non esiste tempo in Dio, la bibbia dice che egli non muta, lui il tempo lo ha creato, quindi non è possibile che è esistito per un tempo da solo e per un altro tempo era in compagnia, inseriremmo un qualcosa di increato in Dio, cosa assurda, dire inoltre che per un infinito tempo era solo, vuol dire che non è sempre stato padre (e la bibbia lo chiama "padre eterno") dire inoltre che la sapienza è creata, vuol dire che prima egli ne era sprovvisto, inoltre se è vero che tutte le cose hanno avuto un principio, come poteva averlo colui per mezzo del quale tutto è stato creato? Colui che "esisteva fin dal principio"? colui che è chiamato proprio "il Principio" avendo dato inizio a tutto il creato?

"In un’epoca remotissima, però, Dio cominciò a creare. Quale fu la sua prima creatura? L’ultimo libro della Bibbia definisce Gesù “il principio della creazione di Dio”. (Rivelazione [Apocalisse] 3:14) Gesù è “il primogenito di tutta la creazione”. Infatti “per mezzo di lui tutte le altre cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili”. (Colossesi 1:15, 16)"


Notare l'"ALTRE" senza parentesi in colossesi... entrambe le scritture le ho spiegate ampiamente nel mio trattato, non possono essere interpretate alla maniera dei tdg semplicemente perchè andrebbero in contrasto con le altre scritture che indicano l'eternità del figlio e il suo essere creatore, quindi bisogna capire quale significato di "archè" è il più appropriato, anche il padre è chiamato "Il principio" vogliamo forse credere che egli abbia avuto un principio o piuttosto che sia proprio lui ad aver dato un principio a tutto? Per quanto riguarda primogenito il termine indica "il più eminente rispetto a" lo stesso termine era usato in ambiente semitico per indicare il personaggio più importante e non solo il primo nato.


"Gesù fu l’unico a essere creato direttamente da Dio. Per questo viene definito “unigenito Figlio” di Dio. (Giovanni 3:16) Il Figlio primogenito è anche chiamato “la Parola”. (Giovanni 1:14) Perché? Perché prima di nascere come uomo serviva in cielo in qualità di portavoce di Dio."

Che contraddizione! Ma quando mai unigenito Figlio (notare Figlio maiuscolo) significa primo creato? A casa mia un figlio si genera e non si crea, "unico figlio generato" non può significare "unico essere creato", non ha senso e si svilisce la natura divina del figlio!
Interpretare inoltre un termine così profondo come logos con "portavoce" fa drizzare le orecchie a chiunque abbia un minimo di conoscenza del pensiero filosofico dell'epoca in cui fu scritto Giovanni, qualsiasi liceale scoppierebbe a ridere davanti ad una intrerpretazione così ridicola!!!



"“La Parola” era con Geova Dio “in principio”, quando furono creati “i cieli e la terra”. Fu a lui che Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine”. (Giovanni 1:1; Genesi 1:1, 26) Il Figlio primogenito di Geova era al fianco di suo Padre e operava attivamente con lui. In Proverbi 8:22-31 gli vengono attribuite queste parole: “Ero accanto [al Creatore] come un artefice, ed ero colui del quale egli specialmente si deliziava di giorno in giorno, allietandomi io dinanzi a lui in ogni tempo”.

Bisogna capire dal contesto cosa era quel benedetto "principio" ed il contesto non dice che era solo il "principio dei cieli e della terra", ma dove cavolo lo hanno letto, dalla genesi? E che cosa c'entra il principio di genesi con questo di Giovanni? Il contesto indica il principio di TUTTA la creazione di OGNI cosa che è venuta all'esistenza, NULLA escluso, solo questo dovrebbe far riflettere i tdg sul fatto che il logos non può essere una cosa creata, il contesto stesso lo esclude categoricamente.

"Geova Dio e il suo Figlio unigenito, lavorando fianco a fianco, finirono senz’altro per conoscersi molto intimamente. Il fatto di essere a stretto contatto con Geova per un tempo incalcolabile influì profondamente sul Figlio. Questo Figlio ubbidiente divenne proprio come il Padre, Geova. Non a caso Colossesi 1:15 definisce Gesù “l’immagine dell’invisibile Iddio”. Questo è uno dei motivi per cui è indispensabile conoscere Gesù se si vuole soddisfare il proprio bisogno spirituale e il desiderio naturale di conoscere Dio. Tutto ciò che Gesù fece mentre era sulla terra è esattamente ciò che Geova si aspettava che facesse. Quindi, più si conosce Gesù più si conosce Geova. (Giovanni 8:28; 14:8-10) Ma com’è che Gesù venne sulla terra?"

"lavorando fianco a fianco" è bellissimo, quindi anche Geova si sporca le mani, anche lui fa il muratore e non solo il figlio... Ma Cristo non era il mezzo tramite il quale tutto è stato creato? Se quindi tutto è stato creato da Cristo, perché qui si inserisce anche il padre? La creazione è tramite il figlio o insieme al figlio? Che si decidessero una buona volta!
Ma non è più semplice il pensiero trinitario in base al quale ogni atto ad extra della trinità è fatto all'unisono e quindi essendo la creazione propria di Dio, si può applicare indistintamente ad ognuna delle tre persone trinitarie?

Facciamo ora un percorso storico su cosa hanno creduto i tdg nel corso della loro storia a proposito di "principio" e del fatto che Cristo è il mezzo della creazione:

W 15/9/1956 pag 549:


“Alla prima di queste creature spirituali furono affidati molti incarichi speciali, fra i quali la creazione degli eserciti celesti.
Il potente Figlio di Dio dedicò gioiosamente le sue energie a questo compito, trovando piacere nel servizio continuo del suo Dio e Padre. Essendo stato nominato speciale portavoce di Geova, egli fu chiamato "La Parola". Riguardo a lui Giovanni 1:1-3 (NM) dice: "In origine la Parola era, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio. Questi era in origine con Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui, e senza di lui neppure una cosa è stata fatta". E quindi l'apostolo Paolo ci dice: "Egli è l'immagine dell'invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione, perché per mezzo di lui furono create tutte le altre cose nei cieli e sopra la terra, le visibili e le invisibili". — Col.
1:15, 16, NM. 7 Egli accettò gioiosamente qualsiasi incarico affidatogli da Dio. Non considerò il servizio continuo un glorioso tesoro in una parte dell'universo ma indesiderabile in un'altra. Non gli importava il luogo della sua assegnazione purché fosse utile al suo Dio e Padre. La sua attitudine fu bene espressa dal Salmo 40:8: "Dio mio, io prendo piacere a far la tua volontà, e la tua legge è dentro al mio cuore". Egli ha manifestato questa stessa umile attitudine e prontezza nel servire in tutta la sua lunga carriera di servizio continuo…
Quando Geova determinò di produrre l'universo materiale e di rendere uno dei mondi materiali una dimora paradisiaca per le intelligenti creature carnali, la Parola ebbe l'incarico di effettuare questo proposito. Quindi con il modello e il potere fornito da Geova Dio, egli si dedicò alla creazione materiale. Sebbene la formazione e la preparazione della terra per la vita fossero compiti che richiedevano un lungo periodo di tempo, la Parola non perdette l'interesse nel suo lavoro. Non permise che bilioni di anni nello stesso incarico lo scoraggiassero, facendoglielo abbandonare.
Egli perseverò nel suo lavoro e vi si impegnò fedelmente finché fu compiuto.
9 Con tale fedele servizio egli si dimostrò degno di fiducia e perciò gli furono affidati altri compiti…10L'incarico più difficile per la Parola venne quando Geova gli fece deporre la vita nel reame celeste quale gloriosa creatura spirituale e intraprendere il servizio continuo sulla terra come uomo.”

A parte la tristezza nel citare il “servizio continuo” (con questa frase i tdg pensano al pionierato) in questo articolo è chiaro che Gesù è colui che esegue il modello creativo pensato dal padre creando materialmente le cose con il potere di Geova.

W 15/6/1957 pag 381:
Gesù non era Dio, perché anche nella sua esistenza preumana egli era uno spirito creato chiamato "la Parola".
La Parola era una potente creatura spirituale e come tale era giustamente chiamata "un dio", ma non "il Dio". Perciò un'accurata traduzione di Giovanni 1:1 (NM) dice: "In origine la Parola era, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio".
Questa scrittura non dice che la Parola sia sempre esistita. Solo Geova Dio è "ab eterno in eterno". (Sal. 90:2) Ci fu un tempo in cui la Parola fu creata. Gesù riferì fatti veri riguardo a se stesso in Apocalisse
3:14 (NM), quando disse: "Queste cose dice l'Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio".
Pertanto Gesù, nella sua esistenza preumana, fu proprio il principio della creazione di Geova. In seguito Geova impiegò la Parola per tutte le altre creazioni: "Egli è l'immagine dell'invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione, perché per mezzo di lui furono create tutte le altre cose". (Col. 1:15, 16, NM) Quando il "primogenito" di Dio venne in terra, la forza vitale della Parola fu trasferita dal cielo
all'ovulo nel grembo di Maria. Vale a dire, la Parola doveva rinunciare alla sua gloria celeste, alla sua vita spirituale.”

Anche in questo caso Gesù fu impiegato dal padre per creare le altre creazioni…
Bellissima la frase finale: la forza vitale di Gesù inserita nell’ovulo di Maria… ma la forza vitale non era pura energia impersonale paragonabile alla corrente elettrica?


W 1/9/1975 pag 523:

"Questo è sottinteso dalle parole di Giovanni 1:1, “in principio era la Parola”. È molto diverso dal dire ‘la Parola esistette sempre’. In se stessa la parola “principio” dà l’idea dell’inizio in qualche tempo passato. Vi sono esempi biblici che lo illustrano. A differenza della Parola, la cui esistenza è messa in relazione con il principio, di Dio si dice che in principio creò. Genesi 1:1 dice: “In principio Dio creò i cieli e la terra”. In I Giovanni 3:8 è menzionato un altro principio ancora: “Il Diavolo ha peccato dal principio [cioè dall’inizio della sua ribellione contro Dio]”.
Considerando tale impiego della parola “principio”, che cosa possiamo giustamente pensare riguardo all’espressione “in principio era la Parola”? Questo: Significa che la Parola era con il Padre suo per qualche tempo prima d’essere impiegata per compiere le opere creative. Dopo l’inizio della creazione, egli servì quale Portavoce o “Parola” del Padre suo verso tutte le creature intelligenti."

Nel 1975 quindi "principio" indicava un determinato periodo di tempo intercorso tra la creazione del figlio e il resto della creazione...
Prima dicono che principio indica “l’inizio in qualche tempo passato” poi indica un “qualche tempo” tra la sua creazione e tutto il resto delle creazioni… Dire bizzarro è fargli un complimento!
Chi conosce il greco sobbalzerebbe dalla sedia per una simile interpretazione di archè in questo contesto.
Ma la famosa “luce progressiva” non ha smesso di creare confusione:

Nel 1977 il libro "spirito santo" a pag 28 scritto dall'allora tdg Ray Franz descriveva la creazione in questo modo:


"26 Quando la Parola o Logos fu impiegata come il mezzo per portare all’esistenza tutti questi innumerevoli “figli di Dio”, spirito santo da Dio, il Padre suo, dovette operare potentemente su di lui e per mezzo di lui. Esso fu con lui e operò a suo favore. Allora la maniera di operare dovette essere come quando in seguito egli divenne un uomo perfetto sulla terra e compì guarigioni miracolose. Perciò disse che espelleva i demoni per mezzo dello spirito di Dio. (Luca 11:20; Matteo 12:28) Siccome fu lo spirito di Geova Dio a operare similmente per mezzo del Logos in cielo, quei “figli di Dio” portati all’esistenza per mezzo di lui considerano loro Creatore e Padre non lui, ma Geova Dio. Essi non sono chiamati figli del Logos. Son definiti “figli del vero Dio”. — Giobbe 1:6; 2:1; 38:7.
27 Perciò ora è evidente che quando Dio nel sesto giorno creativo disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”, parlava al suo “primogenito”, al suo “unigenito Figlio”. (Genesi 1:26-31) Dio poté anche dire a questo Figlio: “Facciamo”, quando Dio si propose di creare gli angeli celesti, compresi i cherubini e i serafini. Geova Dio come Altissimo e Creatore di ogni cosa fu Colui che determinò cosa portare all’esistenza. Gli angeli dovevano essere figli Suoi. Come futuro Padre, esercitò la propria volontà circa quando avere altri celesti figli spirituali. Il suo spirito era la sola forza attiva mediante cui altre cose potevano venire all’esistenza."

Franz risolve l'arcano spostando il potere creativo allo Spirito santo di Geova, ma se fu lo spirito santo a creare, che cosa fece in realtà Cristo? La visione che ne viene fuori è questa:
Dio padre manda il suo spirito santo a Cristo e lui usa questo spirito per creare!
Andiamo avanti Signori e signore:

Da Perspicacia del 1990 pag. 928:


"Gesù è il “primogenito” di Dio (Col 1:15) in quanto prima creatura di Dio, ed era chiamato “la Parola” nella sua esistenza preumana. (Gv 1:1) Il termine “principio” in Giovanni 1:1 non può riferirsi al “principio” di Dio, il Creatore, in quanto egli è eterno, senza principio. (Sl 90:2) Deve quindi riferirsi al principio della creazione, quando la Parola fu generata da Dio quale suo Figlio primogenito. Il termine “principio” è usato in modo simile in diversi altri versetti per descrivere l’inizio di un periodo, di una carriera o di un comportamento, come il “principio” della carriera cristiana di coloro a cui Giovanni scrisse la sua prima lettera (1Gv 2:7; 3:11), il “principio” del comportamento ribelle di Satana (1Gv 3:8) o il “principio” della deviazione di Giuda dalla giustizia. (Gv 6:64; vedi GIUDA ISCARIOTA [Diventò corrotto]). Gesù è l’“unigenito Figlio” (Gv 3:16) in quanto è l’unico dei figli di Dio, spirituali o umani, creato esclusivamente da Dio, dato che tutti gli altri furono creati tramite, o “per mezzo di”, questo Figlio primogenito. "

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHRRRRRRRGGHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!
Cosa leggono i miei occhi!!!
Sembra di sentire mia madre, ma lei ha fatto le elementari, ed è scusata, se perspicacia vuole essere una specie di enciclopedia... i suoi creatori hanno espresso una emerita cavolata ma di quelle enormi!!!
Come può il principio di gv 1:1 riferirsi al principio (nascita) del logos se egli in quel principio gia era o esisteva e soprattutto come dice il verso 2 era con il padre?

Se io leggo "Mario al principio era con suo padre" come si fa a capire che quel principio è la nascita di Mario? Ma almeno l'italiano lo sanno leggere?
In greco il periodo in questione si deve leggere: In principio il logos esisteva, è questo il senso e la traduzione di Hen, ovvero di quell'"era".
A pagina 1060 viene espresso lo stesso concetto in maniera ancora più contraddittoria:


"Esistenza preumana. La vita di colui che divenne Gesù Cristo non ebbe inizio qui sulla terra. Egli stesso parlò della sua vita celeste preumana. (Gv 3:13; 6:38, 62; 8:23, 42, 58) In Giovanni 1:1, 2 troviamo il nome che aveva in cielo colui che diventò Gesù: “In principio era la Parola [gr. Lògos], e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio [“era divina”, AT; Mo; oppure “di essenza divina”, Böhmer; Stage (entrambe versioni tedesche)]. Questi era in principio con Dio”. Poiché Geova è eterno e non ha avuto principio (Sl 90:2; Ri 15:3), l’affermazione che la Parola era con Dio dal “principio” deve riferirsi al principio delle opere creative di Geova. Questo è confermato da altri versetti che riconoscono Gesù quale “primogenito di tutta la creazione”, “il principio della creazione di Dio”. (Col 1:15; Ri 1:1; 3:14) Le Scritture identificano dunque la Parola (Gesù nella sua esistenza preumana) con la prima creazione di Dio, il suo Figlio primogenito."

Quindi essendo il logos dal loro punto di vista "il principio delle opere di Geova", egli è quel principio!!! Il fatto che in quel principio egli fosse con Dio cosa significherà mai? Non ci è dato saperlo... inoltre è interessante quel "DEVE" che a quanto pare nel tempo è cambiato dal momento che oggi credono che quel principio è l'universo fisico come dice il sito della wt citato in precedenza, la luce progressiva ha cambiato le carte in tavola come al solito.

Perspicacia continua:


"Non è un altro Creatore. Il fatto che il Figlio abbia preso parte all’opera creativa non fece di lui un Creatore come il Padre. Il potere di creare veniva da Dio tramite il suo spirito santo o forza attiva. (Ge 1:2; Sl 33:6) E poiché Geova è la Fonte di ogni vita, tutta la creazione, visibile e invisibile, deve la vita a Lui. (Sl 36:9) Anziché un altro Creatore, il Figlio era dunque l’agente o lo strumento per mezzo del quale Geova, il Creatore, operava. Gesù stesso attribuì la creazione a Dio, come fanno tutte le Scritture. "

Ma che significa quanto sopra?

Se la creazione è stata delegata a Cristo essendo solo lui "l'unico creato direttamente da Geova", come può il figlio non essere creatore se in base a questa logica ha creato "tutte le altre cose" tranne se stesso?
Infatti lo stesso perspicacia continua:


"In che senso è l’“unigenito Figlio”. Il fatto che Gesù sia chiamato l’“unigenito Figlio” (Gv 1:14; 3:16, 18; 1Gv 4:9) non significa che le altre creature spirituali non siano figli di Dio, infatti sono tutti chiamati figli. (Ge 6:2, 4; Gb 1:6; 2:1; 38:4-7) Tuttavia, essendo la sola creazione diretta del Padre suo, il Figlio primogenito è unico, diverso da tutti gli altri figli di Dio, tutti creati o generati da Geova per mezzo del Figlio primogenito. Perciò “la Parola” è l’“unigenito Figlio” di Geova in un senso particolare, come Isacco era l’“unigenito” di Abraamo in un senso particolare (infatti suo padre aveva già un altro figlio ma non dalla moglie Sara). "

Sempre più perplesso!!! Leggendo ora queste cavolate, mi chiedo come potevo non vedere queste contraddizioni all'epoca.

Nel 1993 la w del 1/4 pag 11 conferma il perspicacia ed è più chiara:


"Sì, Geova mandò suo Figlio sulla terra perché fosse una luce che indicasse la via della vita eterna. Si noti come questo è messo in risalto in Giovanni 1:1-16. I versetti 1 e 2 dicono: “In principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio. Questi era in principio con Dio”. Qui Giovanni chiama Gesù nella sua esistenza preumana la “Parola”. Questo titolo identifica la funzione che egli svolgeva quale Portavoce di Geova Dio. E la dichiarazione di Giovanni — “in principio era la Parola” — sta a indicare che la Parola fu il principio delle opere creative di Geova, “il principio della creazione di Dio”. (Rivelazione 3:14) La sua posizione preminente fra tutte le creature di Dio costituisce un valido motivo per definirlo “un dio”, un potente. Isaia 9:6 lo chiama “Dio potente”, anche se non Dio Onnipotente."

Di nuovo "in principio la parola era" indica che il figlio di Dio ha avuto un principio... :triste:

Libro "mio seguace" 2007 pag 131:


"8 Di cosa si occupava il Figlio durante tutto quel tempo prima di venire sulla terra? Il versetto 30 ci dice che era accanto a Dio come “un artefice”. Cosa significa questo? Colossesi 1:16 spiega: “Per mezzo di lui tutte le altre cose furono create nei cieli e sulla terra . . . Tutte le altre cose sono state create per mezzo di lui e per lui”. Quindi Geova, il Creatore, si servì del Figlio, l’Artefice, per portare all’esistenza ogni altra cosa, dalle creature spirituali nel reame celeste all’immenso universo fisico, alla terra con la sua straordinaria varietà di vita vegetale e animale, fino al culmine della creazione terrestre: l’uomo. Sotto certi aspetti potremmo paragonare questa cooperazione tra Padre e Figlio a quella tra un architetto capace di fare progetti ingegnosi e un imprenditore edile specializzato nel realizzarli. Quando ammiriamo qualche aspetto della creazione, in effetti lodiamo il grande Architetto. (Salmo 19:1) Allo stesso tempo però possiamo ricordare la lunga e felice collaborazione tra il Creatore e il suo “artefice”.

Quindi in base a quanto sopra il padre progetta e il figlio esegue, un po’ quello che ho scritto io a proposito del geometra e il muratore, in base a questa pubblicazione a sporcarsi le mani fu il figlio, ma questo contraddice perspicacia dove il padre solo è capace di creare tramite il suo spirito...
Riassumiamo:
A creare è Geova e usa il suo figlio per creare tutto il resto, ma suo figlio non è creatore perchè solo Geova è creatore, ma ha dato il potere al figlio di creare, però a creare in realtà è lo spirito santo che Geova manda al figlio e che il figlio usa... eppure nel 1956/57 il figlio creava...
Andiamo al principio:
significa che Gesù ha avuto un principio, poi significa il tempo intercorso tra la sua creazione e il resto delle creazioni, poi significa il principio dei cieli e della terra...
E noi dovremmo fidarci di questi?

[Modificato da (Mario70) 06/06/2016 17:32]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
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