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Come si devono comportare i testimoni di Geova verso i loro ex fratelli:

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2021 18:00
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09/05/2011 20:53




Come si comportano i testimoni di Geova con i disassociati che sono parenti stretti e che vivono nella loro stessa casa:



La torre di Guardia del 15/1/1962 pag 308:

"21 La profezia di Gesù rende sicuro che questo è il tempo in cui dev'essere predicata la buona notizia del regno di Dio in tutte le lingue, in tutti i luoghi. Questa è la parte principale dell'opera di profetizzare che si deve compiere ora. Che accadrebbe, dunque, se il figlio di una famiglia che fa parte della visibile organizzazione
di Dio si opponesse a quest'opera di profetizzare intorno a Regno? Che accadrebbe se il figlio cominciasse a proclamare o profetizzare
qualcosa contro il messaggio del Regno o cercasse di esercitare un'influenza errata perfino su altri membri dell'organizzazione,
facendo questo nel nome di Geova?
Che dovrebbero fare il padre e la madre dedicati e battezzati? Essi non osano lasciarsi dominare dai sentimenti; non osano nemmeno risparmiare questa persona cara che hanno generato.
22 Devono dichiarargli il peccato mortale commesso profetizzando falsamente od opponendosi all'opera di profetizzare del Regno.
Essi non possono tollerare nemmeno che il loro figlio dica falsità nel nome di Geova. Devono trafiggerlo perché ha profetizzato
falsamente. Devono considerarlo spiritualmente morto, uno con cui non si deve avere alcuna associazione né comunione religiosa e il cui profetizzare dev'essere rigettato.
Non devono impedire che sia disassociato dalla società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. In tale situazione ricorderanno le parole del Re di Geova,
Gesù Cristo: "Chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me". — Matt. 10:37, Na."

La torre di Guardia del 15/1/1964 pag 43:

"Ma il principio di rimanere insieme si applica forse se l'uomo e la donna sono promessi in matrimonio e uno è poi disassociato?
No, poiché il matrimonio non è stato compiuto. Il cristiano deve troncare il legame col disassociato. "Uscite di mezzo a loro e separatevi". (2 Cor. 6:17) Se il cristiano non tien conto di ciò
sposando il disassociato, anch'egli può essere disassociato.
Benché gli stabiliti legami familiari nella casa restino intatti quando qualcuno è disassociato e le normali funzioni nella
casa siano compiute ogni giorno come al solito, vi è qualcosa che viene infranto.
È il rapporto spirituale tra il disassociato e gli altri membri della famiglia. Come per gli altri esempi menzionati in precedenza,
quando qualcuno è disassociato, non si deve più parlare con lui delle cose relative all'adorazione.
...
Si applica lo stesso principio all'ora dei pasti. Non vi può essere associazione spirituale.
Il capofamiglia disassociato non è in grado di guidare la famiglia in preghiera, né sarebbe appropriato che invitasse
qualcuno dei presenti a rappresentare la famiglia in preghiera, in modoche pregasse sotto la sua direttiva. Chiunque vuole pregare, può pregare in privato.
Ma in sua assenza, i fedeli membri dedicati della famiglia possono unirsi nella preghiera.
Se il marito scomunicato insiste nel dire la preghiera all'ora dei pasti, i membri dedicati della casa non diranno "Amen"
alla preghiera, né si terranno per mano come alcuni ne hanno l'abitudine, perché ciò significherebbe avere associazione spirituale"

La torre di Guardia del 15/11/1970 pag701:

"Qualora il disassociato e il fedele cristiano siano nella stessa famiglia, vivendo nella stessa casa, come un marito e sua moglie, entrano in gioco altri fattori biblici. Se la moglie di un cristiano fosse disassociata per menzogna, egli sarebbe ancora sposato con lei; la Bibbia dice che sono uniti insieme come una sola carne. (Efes. 5:31) In tal caso dovrebbe sempre avere cura di lei come di sua moglie e come membro della sua casa. Ciò significherebbe parlarle delle cose quotidiane della loro vita. Tuttavia, per rispetto verso il decreto di disassociazione, che ha infranto il loro legame di fratello e sorella spirituali, non terrebbe assolutamente lo studio biblico con lei né avrebbe associazione su cose spirituali. (Per ulteriori particolari si veda La Torre di Guardia del 15 gennaio 1964, pagg. 42-44)."

La torre di Guardia del 15/6/1983 pag 31:

"Qual è la ragione di menzionare questi due aspetti? È quella di illustrare che se qualcuno è disassociato, allora deve aver avuto un cuore veramente cattivo e/o dev’essere stato deciso a perseguire una condotta che disonora Dio. Pietro disse che la condizione di una tale persona è peggiore di prima che divenisse cristiana; è come ‘una scrofa lavata che torna a rivoltolarsi nel fango’. (II Pietro 2:20-22) Questo dovrebbe aiutare i parenti cristiani e altri ad avere la veduta di Dio circa una persona disassociata.
Ma le emozioni e gli attaccamenti umani possono avere un potente effetto, rendendo difficile alle persone agire in armonia con la decisione della disassociazione se vi è implicato un parente. (Confronta Numeri 16:16-33). Per esempio, una moglie cristiana fedele comprende che il fatto che suo marito sia stato disassociato significa che i legami spirituali precedentemente esistenti sono stati recisi. Con la sua condotta e le conseguenze che ne sono derivate, egli ha troncato un legame spirituale fra lui e i veri cristiani. Sua moglie continuerà a mostrargli amore e rispetto come marito e capofamiglia, come fanno anche le mogli i cui mariti non sono mai stati credenti. (I Pietro 3:1, 2) Ma non sarà possibile avere con lui associazione spirituale, condividendo considerazioni bibliche e preghiera come essa faceva prima. (Proverbi 28:9) Essa sentirà certamente questa perdita."

Lettere che la Betel - sede romana dei Testimoni di Geova - ha inviato a degli "anziani" in risposta a domande su argomenti di vario genere:

(SCB:SSC 5.8.83)
“Se un fratello carnale insiste di passare le vacanze col proprio fratello dovrebbe essere ammonito facendogli notare il pericolo che incorre nell'avere associazione con questa persona. Se insiste nel volersi associare con tale persona allora valgono le informazioni della W 1.1.82 dove sono indicati i possibili motivi per cui un parente potrebbe anche associarsi ad un disassociato, solo comunque per stretta necessità. Ma passarci le vacanze insieme non è una di quelle cose strettamente necessarie. Quindi la persona potrebbe essere soggetta alla disassociazione se persiste in questo “

(SCD:SSD 27.3.91)
“Ci presenti una situazione che riguarda una persona interessata che ha contatti con un disassociato. Il principio esposto in 1Co 5:11 risponde alla domanda. Se questa persona interessata vuole divenire un componente della congregazione deve sostenere il punto di vista di Geova espresso in questo versetto e troncare ogni rapporto con i disassociati. Certamente il proclamatore che tiene lo studio dovrebbe aiutare questa persona a capire e rispettare questo principio”

(SSE 15.9.84)
“In occasione del matrimonio, se fosse presente il parente disassociato, i cristiani che sono stati invitati, "parenti o no, potrebbero decidere di non andarvi per non mangiare con lui e non stare in sua compagnia". W 1.1.82 p 31. Tali invitati dovranno decidere il da farsi. Ovviamente i fratelli dovranno essere informati in anticipo se sarà presente al pranzo nuziale il parente disassociato, affinché possano assumersi le loro responsabilità di decidere senza essere oggetto di pressioni. Se venissero a conoscere della presenza del disassociato solo una volta presenti al ricevimento, sarebbero messi in notevole imbarazzo e difficoltà. Ognuno si assumerà la responsabilità delle proprie azioni “


(SSC 24.2.84)
“ESSERE CLIENTI O FARSI CURARE DA UN DISASSOCIATO:
Ci chiedete se è giusto farsi curare da un disassociato. Come voi sapete bene, coloro che sono leali a Geova non rivolgono ai disassociati né il saluto né la parola, questo perché seguono il consiglio di 2Gv 911. Ora nel caso in cui un cristiano fosse obbligato sotto il profilo contrattuale o finanziario a continuare un determinato rapporto con un disassociato, allora potrà discutere con lui su questioni di lavoro, ma le conversazioni spirituali e i rapporti d'amicizia sarebbero cose del passato. Coloro che sono implicati nel problema farebbero bene a chiedersi: È indispensabile che mi rivolga a questo disassociato per ricevere i suoi trattamenti? Potrei rivolgermi altrove? Che cosa penseranno i miei fratelli del fatto che mi faccio curare da un disassociato? Potrei col mio comportamento influenzarli in maniera negativa? Potrei io essere in qualche modo influenzato dal comportamento di questo disassociato? “


Circolare del 21/01/2010:



Dal libro degli anziani leggete il paragrafo 16:


[Modificato da (Mario70) 02/06/2013 17:35]
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