Forum in costruzione
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Trinità

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2020 11:42
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 56
Città: ROMA
Età: 54
Sesso: Maschile
18/05/2011 18:45

Si può pregare il figlio di Dio?

Giovanni 14:14
:


NRV " Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò."

LND TNM "Se chiedete qualche cosa nel nome mio, io la farò".

Come si può notare la nuova riveduta e con lei la maggioranza delle traduzioni, inserisce il “mi” nel testo, in questo modo anche Cristo può essere pregato, mentre invece la nuova diodati e la tnm non lo inseriscono.
A cosa è dovuta questa mancanza?
La nuova diodati insieme alla sua antenata la diodati del 1600, deriva dal textus receptus di erasmo, un testo in greco del NT non molto accurato, era stato scritto usando i manoscritti dell’epoca distanti molti secoli dagli originali, da esso vennero tradotte la king jame’s version dalla quale derivano molte traduzioni in lingua inglese.
Tutti i testi del nuovo testamento più autorevoli come il Nestle Aland, il GNT, il Westcott e Hort ecc… contengono il “mi” perché esso è presente nei manoscritti più autorevoli che sono stati scoperti negli ultimi due secoli e sono:
P66 o Papiro II Bodmer (125DC), nel Codice Sinaitico (א del IV secolo), nel Codice Vaticano (B del IV secolo), nella Vulgata latina (IV secolo), nella Pescitta siriaca (V secolo), nella Versione siriaca filosseniana-harclense (VI secolo), nel Codice di Washinghton o di Freer (W del V secolo), nel Codice Sangallensis (Δ del IX secolo), nel Codice Korideth (Θ del IX secolo) ed in alcuni manoscritti minori (28, 33, 700, …);
Mente è assente in:
Codice Alessandrino (A del V secolo), nel Codice Beza (D del V secolo), nella Vetus latina (II secolo), nel Codice Cyprius (K del IX secolo), nel Codice Regius (L del VIII secolo), nel Codice Athous Laurae (Ψ del VIII secolo), nel Codice Petropolitanus (П del IX secolo) e nel Textus Receptus (XVI secolo).
Il problema principale della TNM invece non è tanto quello di aver accettato il textus receptus o l'alessandrino al di sopra degli altri manoscritti più autorevoli, ma è l'aver disonestamente ignorato il Westcott e Hort sul quale in prefazione dice di basarsi, lo dimostrerò inserendo l'interlineare come mostrato in figura qui sotto, fate molta attenzione al testo greco e alla traduzione al lato:



Come potete notare nel testo greco compare il "me" tradotto subito sotto con "mi", per poi sparire nella traduzione al lato.
Nell'introduzione della tnm è scritto che essa si basa nel testo greco su Westcott e hort, ma a volte (quando non gli fa comodo) si è servita anche di altri testi critici e ne elenca alcuni e sono:
Bover, Merk, UBS, Nestle-Aland.
Ebbene in tutti questi testi critici il “me” è presente! Viene naturale chiedersi quindi di quale testo essa si sia servita per la traduzione di questo passo.
Insomma quando la propria teologia è in contrasto con il testo greco sottostante, seppur ritenuto autorevole, il preconcetto teologico ha la meglio.
I manoscritti che non contengono il "mi" oltre all'alessandrino sono il codice di beza e la vetus latina, che sono uno peggio dell'altro, ecco cosa Metzger (uno tra i più grandi studiosi del NT che siano mai esistiti, si usano i suoi testi come si usa la bibbia, questo per far capire la sua importanza a chi non lo conosce) dice a proposito del codice di Beza:
"Nessun manoscritto conosciuto si discosta tanto spesso e in misura così notevole da quello che è usualmente considerato il testo normale del NT. La caratteristica principale del codice di Beza è la libera aggiunta (e la sporadica omissione) di parole, frasi e persino episodi". (da il testo del NT pag 55)

Per la vetus latina accade una cosa simile Il papa Damaso commissionò infatti una nuova traduzione della Bibbia a San Gerolamo proprio per la scarsa affidabilità della Vetus Latina: lo stesso Girolamo, nella prefazione alla sua traduzione dei quattro Vangeli, osservava come ci fossero quasi tante versioni quanti manoscritti (tot enim sunt exemplaria paene quot codices).

L'unico manoscritto con una certa autorità rimane l'Alessandrino del V secolo, ma a proposito dell'alessandrino sempre Metzger scrive:
"La qualità del testo conservato nel codex alexandrinus varia con le diverse parti del nuovo testamento. Nei vangeli rappresenta l'esempio più antico del tipo bizantino, generalmente considerato una forma inferiore di testo. Nel resto del NT (che il copista può aver trascritto da un esemplare differente rispetto a quello adoperato per i vangeli) si schiera insieme al vaticano e al sinaitico."(ibidem pag 52 parentesi sue)
Quindi per i vangeli l'alessandrino è poco affidabile, ma per il resto no, dal momento che si basa sugli stessi manoscritti del sinaitico e del vaticano ovvero i due pilastri da cui tutti i moderni redattori del NT si attengono.
La critica testuale afferma che
“una lezione più difficile è da preferirsi a una più facile” (infatti il copista è propenso a facilitare un testo difficile, piuttosto che a rendere difficile un testo più facile)
inoltre:
“Una lezione difforme da un passo parallelo è da preferirsi a una conforme”
Alla luce di quanto sopra e all’autorevolezza dei più importanti manoscritti non vi sono dubbi che sia il testo con il “mi” ad essere quello che l’autore scrisse in origine, quindi Gesù Cristo può e deve essere pregato!

Un’altra prova che si deve pregare Gesù, la troviamo in Atti ascoltando le parole del protomartire Stefano pronunciate prima di morire:

IEP Atti 7:55-60 IEP:

"55 Ma egli, pieno di Spirito Santo, guardando fisso verso il cielo vide la gloria di Dio e Gesù che stava in piedi alla destra di Dio, 56 e disse: «Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta in piedi alla destra di Dio». 57 Allora gridando a gran voce si turarono le orecchie e si scagliarono tutti insieme contro di lui, e trattolo fuori della città lo lapidavano. 58 I testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane chiamato Saulo. 59 E lapidavano Stefano che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 60 Messosi in ginocchio, gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E detto questo si addormentò."

Notiamo come ha tradotto la TNM:

“55 Ma egli, essendo pieno di spirito santo, guardò fisso in cielo e scorse la gloria di Dio e Gesù in piedi alla destra di Dio, 56 e disse: “Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”. 57 Allora gridarono a gran voce e con le mani si coprirono gli orecchi e si scagliarono contro di lui di comune accordo. 58 E, dopo averlo cacciato fuori della città, gli tiravano pietre. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane chiamato Saulo. 59 E tiravano pietre a Stefano mentre faceva appello e diceva: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”. 60 Quindi, piegando le ginocchia, gridò a gran voce: “Geova, non imputare loro questo peccato”. E dopo aver detto questo si addormentò [nella morte].”

Il “pregava e diceva” è stato trasformato in un generico “fare appello” e il secondo "Signore", lo hanno fatto diventare “Geova”.
Come scusa per la traduzione di epikaleo con “fare appello” indicano una delle possibili traduzioni di questo termine, ma ci si chiede come fosse possibile che in punto di morte Stefano si mette ad appellarsi a Cristo invece di pregarlo, inoltre nella seconda parte, dal momento che “Signore” non è seguito da “Gesù” come nel primo caso e Stefano si mette in ginocchio, allora "Signore" lo trasformano miracolosamente in “Geova”, ma il contesto non permette una differenziazione del soggetto, in greco è riportato entrambe le volte Kirie come potete vedere dall’interlineare:



Come si evince in nota, i traduttori riportano gli altri significati di epikaleo, ovvero pregare e invocare, si nota inoltre nel testo greco, il doppio kirie (Signore) rivolto a Cristo, ricordo che in nessun manoscritto degli oltre 5000 ritrovati, appare mai il tetragramma, solo alcune edizioni ebraiche, per lo più sconosciute, lo hanno inserito, come si vede in nota all’interlineare, in questo caso solo 4 su ben 28!

Inoltre la preghiera di Stefano di “ricevere lo Spirito” e di “non imputar loro questo peccato” ricalcano quelle del Cristo morente verso il padre:

Luca 23:34 “Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».
Luca 23:46 “ E Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito».

Come Gesù si rivolse al suo Padre celeste prima di morire pregandolo, così ora il discepolo Stefano prima di morire, si rivolge al suo ‘Signore’ glorificato.

IEP 2 Corinti 12:8-10

"8 Tre volte ho pregato il Signore che lo allontanasse da me. 9 Mi rispose: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza si esprime nella debolezza». Mi vanterò quindi volentieri delle mie debolezze, perché si stenda su di me la potenza di Cristo. 10 Mi compiaccio quindi delle infermità, degli oltraggi, delle necessità, delle persecuzioni, delle angustie, a motivo di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte.

TNM “8 A questo riguardo supplicai tre volte il Signore affinché essa si allontanasse da me; 9 eppure realmente mi disse: “Ti basta la mia immeritata benignità; poiché la [mia] potenza è resa perfetta nella debolezza”. Lietissimamente, perciò, mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza del Cristo rimanga come una tenda su di me. 10 Perciò prendo piacere nelle debolezze, negli insulti, nei casi di bisogno, nelle persecuzioni e nelle difficoltà, per Cristo. Poiché quando sono debole, allora sono potente.”

In questo caso “pregato” diventa “supplicai” ci si chiede chi stesse pregando o supplicando (ricordiamoci che la supplica è una forma di preghiera) Paolo per essere sollevato dal suo problema; dal contesto è chiaro che si stesse rivolgendo a Cristo, “la potenza” in questo caso è detta sua.

IEP Apocalisse 5:11-14 :

"11 Quindi nella visione udii il clamore di una moltitudine di angeli che circondavano il trono con i Viventi e i Seniori, in numero di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia, i quali dicevano a gran voce: 12 «Degno è l'Agnello immolato di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e lode!». 13 Ed ogni creatura, in cielo, in terra, sotto terra e nel mare, e tutte le cose in essi contenute, udii esclamare: «A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode e onore, gloria e impero nei secoli dei secoli!». 14 I quattro Viventi dissero: «Amen!». E i ventiquattro Seniori si prostrarono in adorazione."

Anche in questo caso la preghiera e l’adorazione sono rivolti "a colui che siede sul trono e all’agnello glorificato".

IEP Apocalisse 22:20 :

"20 Colui che attesta queste cose dice: «Sì, vengo presto!». Amen. Vieni, o Signore Gesù!"

Anche in questo caso Giovanni conclude il suo libro con una preghiera rivolta a Cristo, usando addirittura l'amen!

Un'altra scrittura poco conosciuta dove si evince che si debba pregare Gesù è la seguente che prenderò in esame nel suo contesto:

1 Giovanni 5:11-15 IEP:

"11 E questa è la testimonianza: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel Figlio suo.
12 Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
13 Io vi ho scritto queste cose affinché sappiate che voi avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
14 Questa è la sicurezza che noi abbiamo in lui: se noi chiediamo qualcosa secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
15 E se noi sappiamo che egli ci ascolta qualora gli chiediamo qualcosa, sappiamo già di avere da lui tutto ciò che gli abbiamo chiesto ["Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste. ( NRV)]."

E' evidente che il figlio di Dio ascolta le nostre preghiere e le esaudisce.


Scritture modificate affinché non si confonda Geova con Gesù nel NT dal punto di vista dei tdg:

Nella loro prefazione della tradizione del nuovo mondo delle sacre scritture scrivono dove e perché hanno ripristinato il nome "Geova" nel nuovo testamento dove in originale compare kyrios "Signore" (ricordo che su più di 5000 manoscritti greci del nuovo testamento scoperti fino, ad oggi, non esiste neanche un frammento che riporti YHWH o qualche altra forma del nome divino):

"RIPRISTINO DEL NOME DIVINO

Nel corso dei secoli sono state fatte molte traduzioni in ebraico delle Scritture Greche Cristiane o di parti d’esse. Tali traduzioni, contrassegnate in quest’opera dalla lettera “J” seguita da un esponente numerico, hanno ripristinato in vari luoghi il nome divino nelle ispirate Scritture Greche Cristiane. Hanno ripristinato il nome divino non solo nelle citazioni dalle Scritture Ebraiche, ma anche in altri luoghi dove i brani richiedevano tale ripristino.

Per sapere dove il nome divino fu sostituito con le parole greche Κύριος e Θεός, abbiamo determinato dove gli scrittori cristiani ispirati citarono versetti, passi ed espressioni delle Scritture Ebraiche e quindi abbiamo consultato il testo ebraico per appurare se vi compare il nome divino. In questo modo abbiamo determinato quale identità dare a Kỳrios e Theòs e quale personalità attribuire loro.

Per non oltrepassare i limiti del traduttore sconfinando nel campo dell’esegesi, abbiamo cercato di essere estremamente cauti nel rendere il nome divino esaminando sempre attentamente le Scritture Ebraiche come base. A conferma della nostra versione abbiamo cercato sostegno nelle molte versioni ebraiche che abbiamo consultato. È interessante notare che per ognuno dei 237 luoghi in cui il nome Geova è stato ripristinato nella nostra traduzione, abbiamo il sostegno di una o più di tali versioni ebraiche."

Ricapitolando hanno sostituito Signore con Geova quando gli autori citavano le scritture ebraiche e quando queste sostituzioni sono appoggiate dalle traduzioni J.


I testimoni di Geova credono che il nome di “Geova” (forma ibrida che usa le consonanti (YHWH) giuste ma le vocali di adonay) sia il nome del solo padre, ed in quanto tale, non può appartenere ad altri che a lui solo, ecco quindi che ogni volta che nel NT vi è un identificazione tra YHWH e Gesù quando si citano testi dell'AT, cercano in tutti i modi di rendere i passi in maniera diversa da come compaiono nel testo greco originale.
Per chi asserisce che confondendo Geova con Gesù stiamo sostenendo il modalismo, gli rispondiamo che non è vero!
Noi non confondiamo il padre con il figlio, ma stiamo asserendo semplicemente che il Signore Dio (YHWH elohim) dell'AT è lo stesso Dio che è anche Cristo Gesù, il nome di YHWH infatti indica l'eterno presente dell'intera deità (egli è) precisiamo comunque che l'unico YHWH che gli ebrei conoscevano (e conoscono) è il solo padre.
Vediamo ora alcuni passi modificati:

1 Pietro 2:2-5 “2 come bambini neonati anelate al latte spirituale e genuino, affinché per mezzo di esso cresciate in vista della salvezza: 3 dato che avete gustato quanto è amabile il Signore. 4 Avvicinandovi a lui, la pietra vivente scartata dagli uomini ma scelta da Dio e di valore, 5 siete costruiti anche voi come pietre viventi in edificio spirituale per formare un organismo sacerdotale santo, che offra sacrifici spirituali bene accetti a Dio per mezzo di Gesù Cristo.”

Ecco la citazione del salmo:
Salmo 34:8[9] “9 Gustate e vedete che buono è il Signore(YHWH): beato l'uomo che in lui si rifugia.”

Che "Pietro" stesse citando il salmo è evidentissimo ed infatti neanche i traduttori della tnm lo negano nella nota in calce:
“nel Salmo [34:8], come in molti altri casi, ὁ κύριος sta per Geova, poiché i LXX inseriscono e omettono l’articolo con κύριος apparentemente senza un criterio preciso. D’altra parte il versetto seguente mostra che S. Pietro usò ὁ κύριος per Cristo nel significato più comune, benché non universale, che esso ha nel N.T. Sarebbe comunque affrettato concludere che egli intendesse identificare Geova con Cristo. Nel N.T. non si può fare nessuna chiara identificazione del genere”
E’ realmente così?

Per lo scrittore è evidente che Il Signore del salmo (nel testo masoretico c'è YHWH) è Cristo, ma questo non è possibile per i tdg, ed ecco che improvvisamente la loro regola di inserire "Geova" dove è citato il VT non vale più, quando invece lo inseriscono, ma il contesto li può portare ad una identificazione con Gesù, allora stravolgono il testo facendo credere che si stia parlando di due soggetti diversi, questo è avvenuto per romani 10:13 ecco l'intero contesto nella nuova riveduta:

1 Pietro 3:15:

Tnm "Ma santificate il Cristo come Signore* nei vostri cuori,+ sempre pronti a fare una difesa+ davanti a chiunque vi chieda ragione della vostra speranza, ma con mitezza+ e profondo rispetto.*"

Il riferimento a questa scrittura è Isaia 8:13

Nrv:"Santificate il SIGNORE degli eserciti!
Sia lui quello per cui provate timore e paura!"

Tnm "È Geova degli eserciti che dovete considerare santo,+
è lui che dovete temere,
ed è a motivo suo che dovete tremare”."


In ebraico in Isaia al posto di "Signore" c'è ovviamente il tetragramma, ed infatti la maggioranza delle versioni ebraiche utilizzate dalla tnm come scusa per ripristinare il nome divino nel NT rendono" Geova" come scritto nella loro stessa nota in calce:

“Il Cristo come Signore”, אABC; TR, “il Signore Dio”; J7,8,11-14,16,17,24, “Geova Dio”.

Per coerenza quindi avrebbero dovuto tradurre "santificate il Cristo come Geova" ma figuriamoci...

Le versioni che si rifanno al textus receptus rendono con "Dio" al posto di "Cristo" a causa di manoscritti tardi:

"Most later mss, including some significant ones (P 5 81 436 442 1735 2344 2492 M) have θεόν (theon, “God”) instead of Χριστόν (Christon; “Christ”) here. But Χριστόνis widely supported by excellent and early witnesses (P72 א A B C Ψ 33 1175 1243 1611 1739 1852 latt sy co), and as a less common idiom better explains the rise of the other reading."

Il testo in questione alla lettera si traduce così "(come) Signore ma il Cristo santificate nei vostri cuori"

Vediamo un paio di commentari:

Meyer's NT Commentary

1 Peter 3:15. κύριον δὲ τὸν Χριστόν] κύριον, in Isaiah equivalent to τὸν Θεόν; a substitution of this kind is frequently found in the N. T., where reference is made to passages in the O. T., and can be easily explained on the principle that a consciousness distinctively Christian was asserting itself; “κύριον is placed first, as antithesis to αὐτῶν” (Wiesinger). Schott denies that κύριονstands in apposition to τὸν Χριστόν, holding that κύριον is to be taken rather as a predicate of the object, equivalent to, “as Lord;” for this reason, that κύριος stands here without the article, and that the simple conjunction of κύριος and Χριστός does not occur. But against the first objection the expression κύριος ὁ Θεός may be urged, and against the second the verse Luke 2:11. It is more natural, and at the same time more in harmony with the passage in the O. T., to connect κύριος directly with τὸν Χριστόν: “but … the Lord, the Messiah.”

ἁγιάσατε] in antithesis to φοβηθῆτε and ταραχθῆτε; “hold, i.e. honour, fear as holy” (de Wette); the sanctifying comprehends within it the fear of God; cf. Isaiah 8:18; Isaiah 29:23; it thus forms the contrast to the fear of man; where the former is, the latter must give way.


Cambridge Bible for Schools and Colleges

15. but sanctify the Lord God in your hearts] The better MSS. give the Lord Christ. The original text was probably altered by transcribers to bring it into conformity with the LXX. text of Isaiah. To “sanctify Christ” or “God” was to count His Name as holy above all other names, His fear, as the only fear which men ought to cherish, and therefore as the safeguard against all undue fear of men. The words “in your hearts” are added by the Apostle to the text of Isaiah as shewing that the “hallowing” of which he speaks should work in the root and centre of their spiritual being."

Insomma è evidente che il nome di Dio non è stato inserito nel NT da parte dei traduttori solo quando c'è un riferimento al VT o quando viene incluso dalle traduzioni ebraiche, ma per preconcetti dottrinali.


Romani 10:9-17 “9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10 infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. 11 Difatti la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non sarà deluso». 12 Poiché non c'è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. 14 Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunzi? 15 E come annunzieranno se non sono mandati? Com'è scritto: «Quanto sono belli i piedi di quelli che annunziano buone notizie!» 16 Ma non tutti hanno ubbidito alla buona notizia; Isaia infatti dice: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?» 17 Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo. "

Come si vede il soggetto è sempre e solo uno ovvero il Signore Gesù, ecco invece come rende la TNM gli stessi versi:

"9 Poiché se pubblicamente dichiari quella ‘parola della tua bocca’, che Gesù è Signore, ed eserciti fede nel tuo cuore che Dio lo ha destato dai morti, sarai salvato. 10 Poiché col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza.
11 Poiché la Scrittura dice: “Chiunque ripone fede in lui non sarà deluso”. 12 Poiché non c’è distinzione fra giudeo e greco, poiché sopra tutti è lo stesso Signore, che è ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Poiché “chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”. 14 Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi? 15 Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati? Come è scritto: “Come sono piacevoli i piedi di quelli che dichiarano la buona notizia di cose buone!”
16 Tuttavia, non tutti hanno ubbidito alla buona notizia. Poiché Isaia dice: “Geova, chi ha riposto fede in ciò che ha udito da noi?” 17 Quindi la fede segue ciò che si ode. A sua volta ciò che si ode viene dalla parola intorno a Cristo"

Notate che per Paolo "invocare il nome di YHWH" (così come scritto in Gioele 2:32) era equivalente ad "invocare il nome del Signore [Gesù]" il verso 9 infatti parla di "invocare il Signore Gesù";
la tnm ha reso il testo che alla lettera recita: "poiché se confessi con la bocca tua Signore Gesù" con:
"Poiché se pubblicamente dichiari quella ‘parola della tua bocca’, che Gesù è Signore"
parafrasando il testo in maniera assurda e inserendo le parole che ho evidenziato in grassetto (vedere la kit per rendersene conto) non presenti nel testo base.
Il verso 12 conferma che Gesù “è lo Stesso Signore di tutti"; nella tnm questo passo diventa: "poichè sopra tutti è lo stesso Signore" dove nel testo greco "sopra" non appare assolutamente ma vi è outos "lui stesso".

Continuando il contesto recita:

"Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare"

è chiaro che si stesse parlando di invocare il nome del Signore Gesù, perché Paolo parlava agli ebrei e loro di certo conoscevano il nome di YHWH, avevano fede in lui e soprattutto avevano sentito parlare di lui, ma non conoscevano il nome di Gesù, non avevano fede in lui e non avevano sentito parlare di lui, questa identificazione è mascherata dalla tnm facendo credere che in questo contesto si stesse parlando di due persone diverse (Geova e Gesù) e lo dimostrano anche alla fine traducendo ciò che nel testo greco compare come "rematos kristou" alla lettera "la parola di Cristo" (chiara allusione alla "parola di Dio") con "la parola intorno a Cristo" ovvero la parola di Dio che riguardava il Cristo!
Se questo non è pregiudizio!

A proposito di invocare il nome di Cristo, cosa significherà mai? Limitarsi a pronunciare il suo nome o a pregarlo?

1 CORINTI 1:2:
" alla chiesa di Dio che è in Corinto ai santificati in Gesú Cristo, chiamati ad essere santi, insieme a tutti quelli che in qualunque luogo invocano il nome di Gesú Cristo, loro Signore e nostro:"

Per gli ebrei invocare il nome di Dio significava adorarlo, ad esempio:

Salmi 75:1

Dio, giudice sovrano

Al direttore del coro.
«Non distruggere».
Salmo di Asaf. Canto.
Noi ti lodiamo, o Dio, ti lodiamo;
quelli che invocano il tuo nome proclamano le tue meraviglie.


Salmi 79:6

Riversa l'ira tua sulle nazioni che non ti conoscono
e sui regni che non invocano il tuo nome,


Salmi 86:5

Poiché tu, o Signore, sei buono,
pronto a perdonare,
e misericordioso verso quanti t'invocano.


Salmi 145:18

Il SIGNORE è vicino a tutti quelli che lo invocano,
a tutti quelli che lo invocano in verità.

Salmi 98,6

Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti,
Samuele tra quanti invocano il suo nome:
invocavano il Signore ed egli rispondeva.


Romani 14:7-9

Nella Traduzione del Nuovo Mondo Romani 14:7-9 riporta:

«7 Nessuno di noi vive infatti solo per se stesso,+ e nessuno muore solo per se stesso; 8 poiché se viviamo, viviamo per Geova, e se moriamo, moriamo per Geova. Perciò sia se viviamo che se moriamo, apparteniamo a Geova. 9 Poiché per questo Cristo morì e tornò in vita, per essere Signore sia dei morti che dei vivi.»

Come si legano i versetti 7 e 8 con il 9?
Ovviamente nel testo greco "Geova" non esiste, esiste solo Kyrios ovvero Signore, ecco infatti come traducono tutte le altre:

Cei 2008:
"Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, 8 perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. 9 Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi."

Il soggetto è sempre e solo uno: Il Signore Gesù.


NRV 1 Corinti 10:1-4 “Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, 2 furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; 3 mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, 4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo.”

Per Paolo è evidente che la nuvola, il cibo spirituale la bevanda e la roccia erano il Cristo, più avanti nello stesso capitolo infatti Paolo parla della carne e del sangue di Cristo come vediamo nello stesso contesto:

1 Corinti 10:16-17 "16 Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? 17 Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane.”

Cosa dicono le scritture citate da Paolo a proposito di questi soggetti?

Vediamo:

Esodo 13:21,22: “E il Signore (YHWH) andava davanti a loro di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli per il loro cammino; e di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, onde potessero camminare giorno e notte. La colonna di nuvola non si ritirava mai davanti al popolo di giorno, nè la colonna di fuoco di notte”

Esodo 17:5-6 “Allora il SIGNORE (YHWH) disse a Mosè: «Mettiti di fronte al popolo e prendi con te alcuni degli anziani d'Israele; prendi anche in mano il bastone col quale hai percosso il Fiume e va'. 6 Ecco io starò là davanti a te, sulla roccia che è in Oreb; tu colpirai la roccia: ne scaturirà dell'acqua e il popolo berrà». Mosè fece così in presenza degli anziani d'Israele.”

1Samuele.2:2 "Non v'è alcuno che sia santo come ilSignore (YHWH), poiché non v'è altro Dio fuori di te; nè v'è roccia pari all'Iddio nostro. Non vi spaventate, non temete! Non te l'ho io annunziato e dichiarato da tempo? Voi me ne siete testimoni. V'ha egli un Dio fuori di me? Non v'è altra Roccia; io non ne conosco alcuna."

Ora confrontiamo gli stessi passi di 1 corinti con la tnm:

“1 Ora non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri antenati furono tutti sotto la nube e tutti passarono attraverso il mare 2 e tutti furono battezzati in Mosè mediante la nube e il mare; 3 e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale 4 e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale. Poiché bevevano al masso di roccia spirituale che li seguiva, e quel masso di roccia significava il Cristo.”

Pur di sostenere il loro preconcetto teologico, traducono quello che in greco suona così: “he petra de hen ho Kristos [la pietra era il Cristo]” con la pietra significava il Cristo!

Efesini 4:7-10 tnm

La scrittura che prenderemo in esame ora, non è stata modificata dai tdg, però è significvativa del fatto che per l'autore di Efesini il Geova dell'AT è Cristo stesso:

"7 Ora a ciascuno di noi fu data immeritata benignità secondo come il Cristo misurò il gratuito dono. 8Perciò egli dice: “Quando ascese in alto portò via prigionieri; diede doni [negli] uomini”. 9 Ora l’espressione “ascese”, che significa se non che egli anche discese nelle regioni inferiori, cioè la terra? 10 Colui che discese è anche colui che ascese molto al di sopra di tutti i cieli, per dare pienezza a tutte le cose."

Qui lo scrittore di Efesini, applica una scrittura a Cristo, dicendo che era colui che ascese e discese dai cieli portandosi dietro doni negli uomini.
Quale salmo stava citando l'autore?

Eccolo dalla versione nuovo mondo dei tdg:

Salmo 68:17-20:

"17 I carri da guerra di Dio sono a decine di migliaia, migliaia su migliaia.
Geova stesso è venuto dal Sinai nel luogo santo.

18 Sei asceso in alto;
Hai portato via prigionieri;
Hai preso doni in forma di uomini,
Sì, anche gli ostinati, per risiedere [fra loro], o Iah Dio.

19 Benedetto sia Geova, che ogni giorno porta il carico per noi,
Il [vero] Dio della nostra salvezza. Sela.

20 Il [vero] Dio è per noi un Dio di atti di salvezza;
E a Geova il Sovrano Signore appartengono le vie d’uscita dalla morte"

Non ci sono dubbi che il salmista pensasse a Geova vero?
E' infatti scritto più volte, quindi per l'autore di Efesini il figlio di Dio è il Geova che sale e scende dal cielo portandosi con se i doni negli uomini.

Atti 20:28

Ci sono tre varianti che si possono trovare nelle traduzioni bibliche del mondo e i traduttori della tnm (insieme a molte altre traduzioni) hanno scelto quella a loro più congeniale:

1) CEI 2008; TNM: "Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio."

2) LND “ Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata col proprio sangue

3) ASV “ … la chiesa del Signore che egli acquistò con il suo proprio sangue.”

I copisti nel corso dei secoli hanno cercato di armonizzare questa scrittura in base alla propria teologia, nel primo caso hanno aggiunto “proprio figlio” interpretando il fatto che non poteva essere Dio padre a morire in croce e si è pensato che la parola “figlio” fosse stata omessa per dimenticanza vista la somiglianza che essa ha in greco con “proprio” (idiou con uiou), il secondo caso è il più attestato e probabile, il terzo caso è una evidente armonizzazione del passo: inserendo “Signore” al posto di “Dio” si risolve il problema, perché anche Cristo è il Signore.
L’analisi critica del testo ha portato alla conclusione che il passo originale fosse il secondo (la chiesa di Dio che egli acquistò con il proprio sangue) perché è appunto la lezione più difficile, le altre sono spiegate proprio per risolvere i problemi teologici derivanti da questa.

Qui la divinità di Gesù è sostenuta incidentalmente ma, paradossalmente, in modo più forte che altrove. La soprastante espressione, infatti, ha senso solo se fra Gesù e il Padre c’è una vera identità di natura, perché è evidente che "il sangue" per acquistare la chiesa non lo ha versato direttamente il Padre, ma il Figlio, che perciò viene considerato come avente "lo stesso sangue" del Padre: Cosa si potrebbe dire di più per affermare una identità di natura fra Padre e Figlio?
[Modificato da (Mario70) 25/08/2020 00:32]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:29. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com