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Trinità

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2020 11:42
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18/05/2011 18:59

Lo Spirito Santo

Lo Spirito Santo questo sconosciuto:

Siamo arrivati alla terza persona della Trinità è interessante che non è mai chiamata "Dio" dal simbolo niceno-costantinopolitano, anche perché nella Scrittura non è mai chiamata in questo modo (se vogliamo escludere il parallelo di Atti 5:3,4, che riprenderemo in seguito), tranne forse che in Giovanni 8, dove è scritto "Dio è spirito".
Non credo tuttavia che l’agiografo si riferisca alla persona dello Spirito Santo, ma al fatto che Dio sia spirito (la grammatica del passo va in questa direzione).

Che Egli "procede dal Padre" è una frase presa dalla scrittura:

Giovanni 15,26: «quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza»

Però è scritto che è Signore e che dà la vita:

NRV 2 Corinti 3:17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà.

NRV 2 Corinti 3:6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.

NRV Giovanni 6:63 È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.

"Vivifica" traduce il greco zôopoieô alla lettera "che fa vivere" del resto lo Spirito è creatore esattamente come lo sono il Padre ed il Figlio:

LND Salmo 104:30 Tu mandi il tuo spirito, ed essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra.

LND Giobbe 26:13 Con il suo Spirito ha abbellito i cieli, la sua mano ha trafitto il serpente tortuoso.

LND Giobbe 33:4 Lo Spirito di Dio mi ha fatto e il soffio dell'Onnipotente mi dà la vita,

NRV Genesi 1:2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.

Genesi 2:7 Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici lo spirito della vita e l'uomo divenne un'anima vivente.

Come si può notare abbiamo chiarito che anche lo Spirito Santo è creatore, se è tale, anche egli è anteriore al tempo e si pone nella stessa dimensione eterna del Padre e del Figlio, quindi non può che essere Lui pure "uno" insieme al Padre e al Figlio.

Matteo 28:18 insegna di "battezzare nel nome (singolare) del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo", se lo Spirito fosse stata solo la forza attiva di Dio, questa scrittura non avrebbe avuto senso, sarebbe stata una inutile ripetizione del Padre, lo spirito doveva essere qualcuno simile al Padre e al Figlio (stesso nome quindi stessa autorità) dal momento che il Padre ed il Figlio sono persone reali, non si vede proprio perché lo Spirito Santo non debba esserlo.


Inoltre sono stati Cristo stesso e gli apostoli a parlare dello Spirito Santo come di una persona:

Giovanni 15,26: «quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza»

Giov.14:16: "e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore"

“Consolatore” nel greco è paráklētos, “pará” significa a fianco di…, “klētos”, significa chiamata, quindi chiamato a fianco di quindi stare vicino a un'altra persona per aiutarla. Negli antichi scritti greci, il paráklētos si trova generalmente nel senso di mediatore, intercessore colui che interviene a favore di un altro, assistente o avvocato in un procedimento giudiziario.
Il paráklētos era colui che era chiamato in soccorso, che aiutava un altro in tribunale, uno che prendeva la parte di chi era incolpato, che parlava a favore di un accusato sia come un avvocato, un testimone o un rappresentante.
Quindi paráklētos, è un essere chiamato in soccorso, in aiuto. Nella parola “consolatore” (paráklētos), troviamo racchiusa l’idea d’incoraggiamento, di sostegno, di assistenza, di cura e quella di farsi carico della responsabilità del benessere di un altro. “Consolatore” (paráklētos), viene una volta usato, anche in 1 Giovanni 2:1, per indicare che Gesù è il paráklētos, l’avvocato dei credenti presso il Padre. Nel Vangelo di Giovanni, invece, il paráklētos è in riferimento allo Spirito Santo, mandato ai discepoli dopo l’ascensione di Gesù al Padre (Giov.7:39).
Il Consolatore, lo Spirito Santo (Giov.14:26) è inviato (Giov.14:26; 15:26; 16:7), dato e ricevuto (Giov.14:16-17). Gesù promise di mandare ai Suoi discepoli un altro consolatore per non lasciarli orfani. Quando lo Spirito viene ad abitare nei credenti, è come se Gesù stesso prendesse dimora in essi (Giov. 14:18). Così come Dio è stato presente con loro per mezzo di Gesù, Gesù continuerà a essere presente con loro mediante il suo Spirito.
La venuta del Consolatore doveva rimpiazzare la presenza fisica di Gesù, e quindi avrebbe fatto per i discepoli ciò che Gesù aveva fatto per loro prima della sua venuta. Come Gesù, il Consolatore avrebbe confortato, istruito e ricordato ai discepoli la verità (Giov.14:26); testimoniato di Cristo (Giov.15:26) e avrebbe dimostrato come il mondo è nell’errore riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio (Giov.16:7).


Nella Bibbia TNM il pronome "ekeinos" viene tradotto "quello".
Si vuol far dire al testo che lo Spirito Santo non è una persona ma una cosa, la "forza attiva del Padre".

Tutte le traduzioni traducono "egli", perché "ekeinos" è un maschile riferito a "Pneuma" (Spirito), che è invece di genere neutro. Perché abbinare un maschile ad un nome neutro se non per testimoniare, con questa strana discordanza, che si trattava di una persona?
(Si potrebbe obiettare che in greco, esattamente come in italiano, il genere grammaticale (maschile, femminile, o neutro) non indica necessariamente il “sesso” del termine, la “banca” non è una donna, tanto per intenderci. Il fatto che Spirito (pneuma) sia concordato con un pronome al maschile non sarebbe dunque la prova che sia una persona, esattamente come non è la prova che sia un maschio. È vero, ma è indubbio che il genere maschile sia sentito come più attinente alle persone del neutro, e del resto far notare che il genere grammaticale non designa il sesso della persona non spiega minimante perché l’autore abbia voluto allora concordare un termine di genere neutro ad un maschile).
La TNM traducendo "quello" inteso come "cosa" intenderebbe bene se il pronome fosse al neutro (ekeino), ma a quanto pare le regole grammaticali non li hanno messi sull’avviso del significato che si cela di questa scrittura.

Giovanni 14:16-17 "16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito, affinché sia per sempre con voi, 17 lo Spirito di verità, che il mondo non può accogliere, perché non lo vede né lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora presso di voi e sarà in voi."

IEP Giovanni 14:26 "Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli (ekeinos) vi insegnerà tutto e vi farà ricordare tutto ciò che vi ho detto."

LND Romani 8:26 "Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili. 27 E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio."

1 Corinti 2:10: "Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio."

Se lo Spirito Santo è solo la forza attiva del Padre, come mai colui che investiga i cuori (il Padre) conosce la mente dello Spirito se esso è la sua forza? Come può lo Spirito, se altro non è che una forza attiva del Padre, intercedere presso il Padre? Il Padre gioca forse a fare il ventriloquo? Ha disturbi di personalità?

Può la "forza attiva" conoscere qualcosa? "Le profondità di Dio [padre] le conosce lo Spirito" dice Paolo.

Insomma può una forza impersonale perorare la causa di qualcuno o addirittura avere una mente?

Atti 13:2 2 "Mentre essi prestavano servizio cultuale al Signore e facevano digiuni, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera a cui li ho destinati».

Perché far parlare lo Spirito Santo se a farlo è il Padre o il Figlio?
Non avrebbe potuto lo scrittore scrivere "il Signore disse"? Perché far parlare una forza attiva?

Atti 10:19, 20 Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco tre uomini che ti cercano. 20 Àlzati dunque, scendi e va' con loro, senza fartene scrupolo, perché li ho mandati io».

"Oti [perché] eγὼ [Io] ἀπέσταλκα [ho inviato] αὐτούς [loro]"

"Io" chi? Una forza impersonale simile all'energia? Questa forza si autodefinisce "Io" e parla?

1 Tim. 4:1 "Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede"

"espressamente" traduce il greco "rêtôs" che alla lettera vuol dire "queste esatte parole, esplicitamente, espressamente"(Friberg Dictionary). È come se Paolo avesse voluto rimarcare che udì dallo Spirito Santo quelle esatte parole, senza ombra di dubbio.

Ebr. 3:7-8 "Perciò, come dice lo Spirito Santo, oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori.."

Lo Spirito Santo costituisce gli anziani nella chiesa secondo quello che disse Paolo agli anziani di Efeso:

"Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue" (Atti 20:28).

Lo scrittore agli Ebrei dice: "..Quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d’ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all’Iddio vivente?" (Eb. 9:14)

Lo Spirito è quindi eterno come lo è Dio.

Pietro, prima disse ad Anania: "Anania, perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prezzo del podere?" (Atti 5:3), e poi gli disse: "Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio" (Atti 5:4).

Mentire allo Spirito Santo quindi equivale a mentire a Dio.

Se sono stati proprio gli apostoli a parlare dello Spirito Santo come di una persona, perché condannare chi ha seguito il loro esempio?

I testimoni affermano che in diverse occasioni lo Spirito è paragonato al soffio, al vento, riempie le persone ecc... e per questo sottolineano che è una forza perché "una persona non può riempire nessuno..."

I TdG dimenticano che stanno parlando si di una persona, ma di una persona spirituale come lo sono il Padre e il Figlio:

IEP Atti 17:28 In lui (Dio) infatti viviamo, ci muoviamo e siamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: "Di lui, infatti, noi siamo anche stirpe".

Ci muoviamo e siamo dentro una persona?

NRV Colossesi 1:17 Egli (Gesù)è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.

Possono tutte le cose create sussistere dentro una persona?

IEP Colossesi 2:10 e voi siete stati riempiti (peplêrômenoi) in lui, che è il capo di ogni principio e potenza;

IEP Efesini 4:10 Colui che discese è il medesimo che anche salì al di sopra di tutti i cieli per riempire l'universo[dal greco ta panta = il tutto].

Ma non era solo la forza a riempire le persone? Anche Cristo è una forza?

NRV Colossesi 3:11 Qui non c'è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

Galati 3:27 Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.

Ci vestiamo di una persona?

1 Corinti 12:4-6,11
"4 C'è poi varietà di doni, ma un solo Spirito;
5 c'è varietà di ministeri, ma un solo Signore;
6 c'è varietà di operazioni, ma un solo Dio, che opera tutto in tutti.
11 Ma tutte queste cose le opera il medesimo e identico Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole."

Anche in questo caso la Trinità è evidente e di nuovo lo Spirito ha una volontà propria.

Insomma io posso capire che nel linguaggio biblico a volte una cosa può essere personificata, ma per quanto riguarda lo Spirito Santo si va oltre, egli è presentato nel Nuovo Testamento come una persona, negare questo significa non voler credere.
[Modificato da (Mario70) 23/12/2016 15:23]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
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