La disonestà del corpo direttivo evidenziata dallo strumento delle citazioni mozzate ad arte...

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(Mario70)
00lunedì 23 gennaio 2012 22:38
Quando si fa dire ad un autore l'esatto contrario di quello che voleva affermare...
(in costruzione...)


"Accuratezza nelle affermazioni
I testimoni di Geova sono un'organizzazione di verità. Dovremmo voler dichiarare la verità ed essere sempre assolutamente accurati in tutti i particolari. Questo si dovrebbe fare non solo riguardo alle dottrine ma anche nelle citazioni, in ciò che diciamo intorno ad altri o nel modo in cui li rappresentiamo, e negli argomenti che implicano dati scientifici o notizie di cronaca. Le affermazioni errate fatte a un uditorio possono essere ripetute e l'errore può essere ingrandito. Le inesattezze che sono riconosciute da un uditorio suscitano dubbi in quanto all'autorità dell'oratore su altri punti, forse mettendo anche in dubbio la veracità del messaggio stesso." - Manuale per la Scuola di Ministero teocratico, pag. 110, § 10,11.



Citazioni mozzate inerenti la trinità:

La torre di Guardia del 1/11/1977 pag 672:

Questo è il commento di Barclay così come viene citato nella W del 1/11/1977 pag 672:
" Ciò che è interessante è che in Giovanni 1:1 l’articolo determinativo ὁ [ho] non è usato davanti a theos quando si riferisce al Figlio, la Parola. Riguardo a questo punto il noto traduttore biblico William Barclay scrive:

Ora di norma, eccetto ragioni speciali, i nomi greci sono sempre preceduti dall’articolo determinativo, . . . Quando un nome greco non è preceduto dall’articolo, diviene più una descrizione che un’identificazione, e ha più il carattere di un aggettivo che quello di un nome. Si può vedere esattamente la stessa cosa in inglese [o, in italiano]. Se dico: ‘Giacomo è l’uomo’, allora identifico Giacomo con qualche determinato uomo a cui penso; ma, se dico: ‘Giacomo è uomo’, allora semplicemente descrivo Giacomo come una persona umana, e la parola uomo è divenuta una descrizione e non una identificazione. Se Giovanni avesse detto ho theos en ho logos, facendo precedere entrambi i nomi dall’articolo determinativo, allora avrebbe definitamente identificato il logos [la Parola] con Dio, ma siccome l’articolo determinativo non precede theos esso diviene una descrizione, e più un aggettivo che un nome. Per dirlo piuttosto alla buona, la traduzione quindi diviene: ‘La Parola era della stessa classe di Dio, apparteneva allo stesso ordine di essere di Dio’. . . . Qui Giovanni non identifica la Parola con Dio. Per dirlo molto semplicemente, egli non dice che Gesù era Dio”. — Many Witnesses, One Lord (1963), pagine 23, 24.
Quindi, in entrambe le loro traduzioni il dott. Edgar J. Goodspeed e il dott. James Moffatt rendono la frase: “La Parola [o Logos] era divina”. Questo riflette l’eccellente distinzione che l’apostolo Giovanni fece con le sue parole, una distinzione che è in armonia col fatto che Gesù non fu uguale al Padre in potenza ed eternità ma fu il Figlio creato del Padre"

Da notare le conclusioni scritte nella rivista a sostegno delle ipotesi filo ariane della WT...

Questo è invece l'originale di Barclay con in rosso le sezioni mozzate dai puntini:


"Quando un nome greco non è preceduto dall'articolo, diviene più una descrizione che un'identificazione, e ha più il carattere di un aggettivo che quello di un nome. Si può vedere esattamente la stessa cosa in inglese [o, in italiano]. Se dico: 'Giacomo è l'uomo', allora identifico Giacomo con qualche determinato uomo a cui penso; ma, se dico: 'Giacomo è uomo', allora semplicemente descrivo Giacomo come una persona umana, e la parola uomo è divenuta una descrizione e non una identificazione. Se Giovanni avesse detto ho theos en ho logos, facendo precedere entrambi i nomi dall'articolo determinativo, allora avrebbe definitamente identificato il logos [la Parola] con Dio, ma siccome l'articolo determinativo non precede theos esso diviene una descrizione, e più un aggettivo che un nome. Per dirlo piuttosto alla buona, la traduzione quindi diviene: "La Parola era della stessa classe di Dio, apparteneva allo stesso ordine di essere di Dio. Il solo traduttore moderno che ha affrontato questo problema con chiarezza e precisione è Kenneth Wuest, che traduce 'La Parola era in quanto all'essenza essenzialmente deità'. Ma troviamo anche che la NEB ha risolto brillantemente il problema traducendo con estrema accuratezza: "Ciò che Dio era la Parola era'. Qui Giovanni non sta identificando la Parola con Dio. Per dirlo più semplicemente non dice che Gesù era Dio».

Come si può vedere è stato tolto proprio il punto centrale del tema in questione, in quello spazio Barclay spiega bene cosa intende con l'affermazione che "senza articolo il nome diviene più un aggettivo" spiegando che per "aggettivo" in quel caso si intende la deità di Cristo in quanto all'essenza, ovvero quello che i trinitari asseriscono da 1700 anni e non una divinità paragonabile a quella degli angeli o a una divinità nel senso di potente o rappresentante ecc... come cercano di spiegarla i tdg.
Quanto sopra non è solo una interpretazione che ne hanno fatto gli oppositori dei tdg, ma è esattamente quello che spiega l'autore stesso:

"L'articolo della Torre di Guardia mi ha, mediante studiate mutilazioni, fatto dire l'opposto di ciò che io intendevo dire. Ciò che volevo significare, come lei ben sa, è che Gesù non è lo stesso che Dio, o, se la vogliamo porre con molta crudezza, che egli è della stessa sostanza di Dio, cioè che è della stessa essenza di Dio, ma il modo in cui la Torre di Guardia ha stampato il mio articolo ha semplicemente fatto sì che si traesse la conclusione che Gesù non è Dio nel modo che a loro conviene.
Se essi omettono dalla loro risposta la traduzione di Henneth Wuest e della NEB, omettono l'intero punto." (lettera inviata al Prof. Shoemaker, da Barklay nel 26/8/1977)

Libro Ragioniamo pag 404:

"Nel suo Dizionario Biblico il gesuita John L. McKenzie dice: “La trinità delle persone all’interno dell’unità di natura è definita in termini di ‘persona’ e ‘natura’, che sono termini filosofici greci; essi infatti non appaiono nella Bibbia. Le definizioni trinitarie sorsero come risultato di lunghe controversie nelle quali questi termini, e altri come ‘essenza’ e ‘sostanza’, furono erroneamente applicati a Dio da alcuni teologi”. — Cittadella Editrice, 1973, trad. di Filippo Gentiloni Silveri, p. 1009."

Caso strano chi ha inserito questa citazione nel libro ragioniamo si è dimenticato di aggiungere il seguito che riporto ora:

"L'affermazione definitiva di trinità di persone e unità di natura fu dichiarata dalla chiesa come l'unico modo corretto in cui si potessero usare questi termini."

Adesso il quadro d'insieme è più completo, c'è da dire che la traduzione italiana eseguita da "Cittadella editore" non è stata delle più felici, in inglese “were erroneously applied” corrisponde a “furono erroneamente applicati” e anche a “furono applicati erroneamente”. Mentre con la prima traduzione si vuole dire che quei termini (NATURA, PERSONA,...) non potevano assolutamente essere applicati a Dio, la seconda traduzione significa che quei termini furono applicati erroneamente a Dio da alcuni teologi. La seconda traduzione vuole affermare che c'era un modo ESATTO di applicarli a Dio, ed infatti alcune correnti eretiche come i modalisti da un lato e gli ariani dall'altro, interpretavano questi termini in modo errato, come continua McKenzie solo la chiesa [cattolica] descrisse come dovevano essere usati questi termini, infatti alla pagina successiva ovvero la 1010 McKenzie scrive:
"La chiesa ha dichiarato che qualunque affermazione di una distinzione che riduca la divinità di una di queste persone è falsa; egualmente falsa sarebbe l'affermazione con cui si volesse negare la loro distinzione personale. Le nozioni di Padre, Figlio e Spirito sono rivelate affinchè noi conosciamo meglio Dio, e i teologi hanno il compito di approfondire queste idee...
Lo studio di questi termini dimostra che la rivelazione di Dio nel NT va oltre la rivelazione di Dio nell'AT. Lo studio di questi termini e del loro contesto è il miglior modo per giungere alla comprensione della distinzione delle persone come viene affermata nel NT."


Non credo proprio che i testimoni di Geova avrebbero usato il McKenzie se avessero inserito quella frase in tutto questo contesto!
(Ringrazio Don Lorenzo Minuti per avermi fatto conoscere questa citazione che ho approfondito personalmente avendo a disposizione il dizionario in oggetto)


Ragioniamo pag 414 - opuscolo Trinità pag 27:

"E nel suo Dizionario Biblico il gesuita John L. McKenzie scrive: “A rigor di termini Gv 1,1 dovrebbe essere tradotto così: ‘... la parola era un essere divino’”. - Trad. di F. Gentiloni Silveri, Assisi 1973, p. 251. DCT p. 27.

La Torre di guardia del 1/7/1986 pag 31 aggiunge qualche riga:

“Il titolo ho theos [il Dio o Dio], che indica il Padre come realtà personale, nel NT [Nuovo Testamento] non si applica a Gesù stesso; Gesù è il Figlio di Dio (cioè di ho theos). . . . A rigor di termini Gv 1,1 dovrebbe essere tradotto così: ‘La parola era con il Dio (= il Padre), e la parola era un essere divino’”. — Dizionario Biblico, di John L. McKenzie (Cittadella editrice, 1973, trad. di F. Gentiloni Silveri, p. 251).

Cosa ci sarà mai scritto al posto di quei famigerati puntini di sospensione?
Vediamo il periodo nella sua interezza:

"Nelle parole di Gesù e in buona parte del NT il Dio d'Israele (gr Ho Theos) è il Padre di Gesù Cristo.
Per questo motivo
il titolo ho theos, che indica il padre come realtà personale, nel NT non si applica a Gesù stesso; Gesù è il Figlio di Dio (cioè di ho theos).
Si tratta di una consuetudine e non di una regola, dato che il nome qualche volta è applicato anche a Gesù. A rigor di termini GV 1:1 dovrebbe essere tradotto così: "La parola era con il Dio (=il Padre), e la parola era un essere divino".
Tommaso apostolo invoca Gesù con i titoli che appartengono al Padre:"Mio Signore e mio Dio"(gv 20:28) "La gloria del nostro grande Dio e Salvatore" che deve manifestarsi non può che essere la gloria di Gesù (Tt 2:13)"

Avete notato cosa c'è scritto al posto dei puntini?
Praticamente si fa notare al lettore che sebbene nella maggior parte dei casi Ho theos si riferisce al padre, esistono dei casi nei quali si applica anche al figlio e ne riporta due ovvero Gv 20:28 e Tt 2:13.
Se i testimoni di Geova non avessero messo i puntini non avrebbero potuto usare il McKenzie per portare l'acqua al loro mulino, la loro disonestà si evince inoltre dal fatto che hanno riportato la stessa citazione monca più volte, questo dimostra che non può essere stato u caso isolato o una dimenticanza, questa è vera e propri disonestà!

Ragioniamo pagina 403:

"Come è nata la dottrina della Trinità?
The New Encyclopædia Britannica (1976) dice: “Né la parola Trinità, né l’esplicita dottrina in quanto tale, compare nel Nuovo Testamento, e neppure Gesù e i suoi seguaci intendevano contraddire lo Shema del Vecchio Testamento: ‘Ascolta, o Israele: Il Signore nostro Dio è un unico Signore’ (Deut. 6:4). . . . La dottrina si sviluppò a poco a poco nel corso di diversi secoli e attraverso molte dispute. . . . entro la fine del IV secolo . . . la dottrina della Trinità assunse sostanzialmente la forma che ha poi sempre conservato”. — Micropædia, Vol. X, p. 126"

Vediamo cosa c'è scritto nell'intero contesto:

..."Trinity, the doctrine of God taught by Christianity that asserts that God is one in essence but three in "persons" Father, Son, and Holy Spirit. Neither the word Trinity, nor the explicit doctrine as such, appears in the New Testament, nor did Jesus and his followers intend to contradict the Shema in the Old Testament: "Hear, 0 Israel: The Lord our God is one Lord" (Deut. 6:4). The earliest Christians, however, had to cope with the implications of the coming of Jesus Christ and of the presence and power of God among them-i.e., the Holy Spirit, whose coming was connected with the celebration of the Pentecost. The Father, Son, and Holy Spirit were associated in such New Testament passages as the Great Commission: "Go therefore and make disciples of all nations, baptizing them mi the name of the Father and of the Son and of the Holy Spirit" (Matt. 28:19); and in the apostolic benediction: "The grace of the Lord Jesus Christ and the love of God and the fellowship of the Holy Spirit be with you all" (II Cor. 13:14). Thus, the New Testament established the basis for the doctrine of the Trinity. The doctrine developed gradually over several centuries and through many controversies. Initially, both the requirements of monotheism inherited from the Old Testament and the implications of the need to interpret the biblical teaching to Greco-Roman paganism seemed to demand that the divine in Christ as the Word, or Logos, be interpreted as subordinate to the Supreme Being. An alternative solution was to interpret Father, Son, and Holy Spirit as three modes of the self-disclosure of the one God but not as distinct within the being of God itself. The first tendency recognized the distinctness among the three, but at the cost of their equality and hence of their unity (subordinationism); the second came to terms with their unity, but at the cost of their distinctness 'as "persons" (modalism). It was not until the 4th century that the distinctness of the three and their unity were brought together in a single orthodox doctrine of one essence and three persons. The Council of Nicaea in 325 stated the crucial formula for that doctrine in its confession that the Son is "of the same essence [homoousios] as the Father," even though it said very little about the Holy Spirit. Over the next half century, Athanasius defended and refined the Nicene formula, and, by the end of the 4th century, under the leadership of Basil of Caesarea, Gregory of Nyssa, and Gregory of Nazianzus (the Cappadocian Fathers), the doctrine of the Trinity took substantially the form it has maintained ever since." (Encyclopedia Britannica, 1979, Trinity, Vol. X, p.126)

Traduzione personale:

"Trinità, la dottrina di Dio insegnata dalla cristianità che afferma che Dio è uno in sostanza, ma in tre "persone", Padre, Figlio e Spirito Santo. Né la parola Trinità, né l’esplicita dottrina in quanto tale, compare nel Nuovo Testamento, e neppure Gesù e i suoi seguaci intendevano contraddire lo Shema del Vecchio Testamento: ‘Ascolta, o Israele: Il Signore nostro Dio è un unico Signore’ (Deut. 6:4)
I primi cristiani, però, hanno dovuto fare i conti con le implicazioni della venuta di Gesù Cristo e della presenza e potenza di Dio in mezzo a loro, cioè, lo Spirito Santo, la cui venuta era collegata con la celebrazione della Pentecoste. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono stati associati in alcuni passi del Nuovo Testamento con il Grande Mandato: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt . 28:19), e nella benedizione apostolica: "La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi" (II Cor 13:14). Così, il Nuovo Testamento stabilisce le basi per la dottrina della Trinità. La dottrina fu sviluppata gradualmente nel corso di diversi secoli e attraverso molte controversie. inizialmente, sia per i requisiti del monoteismo ereditati dal Vecchio Testamento, sia per le implicazioni causate dalla necessità di interpretare l'insegnamento biblico ai pagani greco-romani, sembrava necessario che il divino in Cristo come Verbo, o Logos, venisse interpretato come subordinato all' essere Supremo. Una soluzione alternativa era quella di interpretare Padre, Figlio e Spirito Santo come tre modalità di auto-rivelazione del Dio unico, ma non come distinte all'interno dell'essere di Dio stesso. La prima tendenza ha riconosciuto la distinzione tra i tre, ma a costo della loro uguaglianza e di conseguenza della loro unità (subordinazionismo), la seconda è venuta a patti con la loro unità, ma a costo della loro distinzione 'come "persone" (modalismo). Non fu prima del 4 ° secolo che la distinzione dei tre e la loro unità furono riunite in una sola dottrina ortodossa di una sola essenza e tre persone. Il Concilio di Nicea nel 325 ha dichiarato la formula cruciale per questa dottrina nella sua confessione che il Figlio è "della stessa sostanza[homoousios] come il Padre", anche se ha detto molto poco dello Spirito Santo. Oltre mezzo secolo dopo, Atanasio difese e raffinò la formula di Nicea, e, alla fine del 4 ° secolo, sotto la guida di Basilio di Cesarea, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo (Padri della Cappadocia), la dottrina della Trinità ha sostanzialmente la forma che ha mantenuto da allora"

Sicuramente leggendo tutto il contesto le cose appaiono molto più chiaramente, secondo l'enciclopedia Britannica il nuovo testamnento contiene le basi di questa dottrina, ma nel corso dei secoli, la comparsa di dottrine eretiche come il subordinazionismo e il modalismo, resero necessarie definizioni precise riguardo la deità e le persone divine, a partire dal concilio di Nicea del IV secolo, per finire con i padri cappadoci i quali formularono la trinità più o meno così come la conosciamo oggi.

Opuscolo trinità pagina 6:

"At first the Christian faith was not Trinitarian... It was not so in the apostolic and sub-apostolic ages, as reflected in the N[ew] T[estament] and other early Christian writings."-Encyclopaedia of Religion and Ethic, James Hastings, Trinity, p.461. (ti pp. 6-7)

traduzione mia:
"In un primo momento la fede cristiana non era trinitaria... Non fu così in età apostolica e sub-apostolica, come risulta dalla N [EW] T [estament] e altri scritti dei primi cristiani"

Vediamo cosa c'è scritto al posto dei puntini:

Economic and essential trinity:- (a) The transition from the Trinity of experience to the Trinity of dogma is describable in other terms as the transition from the economic or dispensational Trinity [Greek] to the essential, immanent or ontological Trinity [Greek]. At first the Christian faith was not Trinitarian in the a strictly ontological reference. It was not so in the apostolic and sub-apostolic ages, as reflected in apostolic the NT and other early Christian writings. Nor was it so even in the age of the Christian apologists. And even Tertullian, who founded the nomenclature of the orthodox doctrine, knew as little of an ontological Trinity as did the apologists; his still the economic or relative conception of the Johannine and Pauline theology. . (Encyclopædia of Religion and Ethics, James Hastings, Trinity, p 461)

(http://www.bible.ca/trinity/trinity-Hastings.htm)

traduzione:
"Da principio la fede cristiana non era trinitaria nel senso strettamente ontologico. Non lo era in epoca apostolica e subapostolica, come si desume dal NT [Nuovo Testamento] e da altri scritti dei primi cristiani. Né era così anche all’epoca degli apologeti cristiani. Ed anche Tertulliano, che fondò la nomenclatura della dottrina ortodossa, seppe poco della Trinità ontologica come gli apologeti. Sua tuttavia è l'[a trinità]economica o la concezione relativa alla teologia Paolina e Giovannea.»[quadre mie] - Encyclopædia of Religion and Ethics, di James Hastings, New York 1922, vol. XII, p. 461.

Sappiamo bene che la trinità si considera da un punto di vista ontologico (ciò che Dio è) e da un punto di vista economico (ciò che Dio fa) è quindi chiaro che secondo l'autore era la trinità da un punto di vista ontologico (notare bene che usa il termine "strettamente" ontologico) a non essere presente nella bibbia o nei primi apologeti, non la dottrina di per se, inoltre cita lateologia paolina e giovannea della trinità non specificando cosa questi insegnassero.

Opuscolo trinità pagina 20:

"Pertanto Gesù non è Dio e non pretese mai di esserlo. Questo fatto viene riconosciuto da un crescente numero di studiosi. La succitata pubblicazione della Biblioteca John Rylands afferma: “Bisogna riconoscere che la ricerca neotestamentaria degli ultimi trenta o quarant’anni ha portato un crescente numero di autorevoli studiosi del Nuovo Testamento alla conclusione che Gesù... certamente non credette mai di essere Dio”. — Ibid., p. 251."

Fatto interessante è che il testo è ricopiato in evidenza a pagina 19 dove non ci sono i puntini di sospensione, a quanto pare se li sono dimenticati [SM=g27988] guardiamo cosa è scritto nell'originale in questione:

"Bisogna riconoscere che la ricerca neotestamentaria degli ultimi trenta o quarant’anni ha portato un crescente numero di autorevoli studiosi del Nuovo Testamento alla conclusione che Gesù non rivendicò a se stesso nessuno dei titoli cristologici che i Vangeli gli attribuiscono, nemmeno la denominazione funzionale 'Cristo', e certamente non credette mai di essere Dio"(Bulletin of The John Rylands Library, Vol 50, (1967-68) p 247-261, "Jesus As 'Theos' In The New Testament", by G. H. Boobyer)


Secondo questi studiosi quindi sono i vangeli ad attribuire a Cristo determinati titoli e si specifica che secondo questi, Gesù non si attribuì neanche il termine "Cristo", sono ancora d'accordo con questi "crescenti numero di studiosi" i testimoni di Geova?


Opuscolo trinità pag 28:


"Il già citato Bollettino della Biblioteca John Rylands di Manchester, in Inghilterra, osserva che secondo il teologo cattolico Karl Rahner, anche se in versetti come Giovanni 1:1 theòs è usato in riferimento a Cristo, “in nessuno di questi casi ‘theos’ è usato in maniera tale da identificare Gesù con colui che altrove nel Nuovo Testamento è chiamato ‘ho Theos’, cioè l’Iddio Supremo”. E il Bollettino aggiunge: “Se gli scrittori neotestamentari avessero ritenuto di vitale importanza che i fedeli confessassero Gesù come ‘Dio’, come si spiega la quasi totale assenza di questa confessione nel Nuovo Testamento?” — Bulletin of the John Rylands Library, 1967-68, vol. 50, p. 253."


Ampliamo la citazione: «Ma lasciatemi dare un altro parere. Karl Rahner, l'eminente teologo cattolico romano considera che ci sono applicazioni attendibili di "Theos" a Cristo in sei testi (Romani 9:5; Giovanni 1:1,18; 20:28;1 Giovanni 5:20 e Tito 2:13). Rhahner, tuttavia, continua immediatamente col dire che in nessuno di questi casi ‘theos’ è usato in maniera tale da identificare Gesù con colui che altrove nel Nuovo Testamento è chiamato ‘ho Theos’, cioè l’Iddio Supremo”.

Si noti che la Torre di Guardia omette gli altri 5 testi dove Rahner dice che "Theos" si riferisce a Cristo. La seconda citazione, dove dice "e il Bollettino aggiunge", non sono affatto parole di Rahner, bensì di Boobyer. L'inganno più grande della citazione è che Rahner sta parlando contro il modalismo e l'idea che Gesù sia la stessa persona del Padre. Rahner sta affermando una cosa dove sia i Trinitari che i TdG sono d'accordo!

Opuscolo trinità pagina 11:

"...E Siegfried Morenz, dopo aver fatto rilevare che la trinità rivestiva grande interesse per i teologi egiziani, afferma: “Così tre dei vengono sintetizzati in un unico ente, considerato come singolo. Con un’immagine si potrebbe affermare che i fili della corrente industriale egiziana sono stati tesi lungo i binari della teologia cristiana”. - Gli Egizi, trad. di G. Pulit ed E. Filippi, Milano 1983, pp. 330, 331. DCT p. 11. "

citazione intera:

"...E Siegfried Morenz, dopo aver fatto rilevare che la trinità rivestiva grande interesse per i teologi egiziani, afferma: “Così tre dei vengono sintetizzati in un unico ente, considerato come singolo. Con un’immagine si potrebbe affermare che i fili della corrente industriale egiziana sono stati tesi lungo i binari della teologia cristiana. Onde non esser grossolanamente frainteso, sottolineo che la sostanza della trinità cristiana è ovviamente biblica: Padre, Figlio e Spirito. Questi tre si trovano indicati l'uno accanto all'altro - cosa certo indotta da finalità liturgiche - anche nel Nuovo Testamento.» - Gli Egizi, trad. di G. Pulit ed E. Filippi, Milano 1983, p. 331

[SM=g27992]


Opuscolo trinità pagina 6:


"Il gesuita Fortman afferma: “Gli scrittori del Nuovo Testamento... non ci danno una dottrina ufficiale o chiaramente espressa della Trinità, nessun esplicito insegnamento che in un unico Dio ci siano tre persone divine coeguali. . . . In nessun luogo troviamo una dottrina trinitaria sull’esistenza di tre distinte persone divine all’interno della stessa Divinità”. - The Triune God, cit., pp. xv, xvi, 16. DCT p. 6.

Vediamo anche in questo caso cosa si sono "dimenticati" di inserire:

"«Gli scrittori del Nuovo testamento insieme ci dicono che c'è soltanto un Dio, il creatore il signore dell'universo, che è il Padre di Gesù. Chiamano Gesù il Figlio di Dio, il Messia, il Signore, il Salvatore, la Parola, la Saggezza. Gli assegnano le funzioni divine della creazione, della salvezza, del giudizio. Qualche volta lo chiamano Dio esplicitamente. Non parlano pienamente e chiaramente dello Santo Spirito come fanno col Figlio, ma a volte lo coordinano col Padre ed il Figlio e lo mettono allo stesso livello loro per quanto riguarda la divinità e la personalità. Ci danno nelle loro scritture un triadico fondamento ed una triadica formula. Non parlano nei termini astratti di natura, sostanza, persona, relazione, circumincessio, missione, ma presentano nelle loro maniere le idee che sono dietro questi termini. Loro non ci danno una dottrina ufficiale o chiaramente espressa della Trinità, nessun esplicito insegnamento che in un unico Dio ci siano tre persone divine coeguali. Ma ci danno un trinitarismo elementare, i dati da cui la dottrina convenzionale del Dio trino può essere formulata.In nessun luogo troviamo una dottrina trinitaria sull’esistenza di tre distinte persone divine all’interno della stessa Divinità» - The Triune God, cit., pp. xv, xvi, 16.

Mozzando il contesto si perde il fatto che per l'autore il NT contiene le basi per un trinitarismo elementare, "i dati da cui la dottrina convenzionale del Dio trino può essere formulata" dove al figlio vengono assegnate le funzione di creatore (cosa che i tdg non accettano credendo che egli fosse un mero strumento) dove viene chiamato Dio esplicitamente, dove lo Spirito Santo è messo allo stesso livello del padre e del figlio, nella sua divinità e PERSONALITA', perchè il CD ha omesso tutto questo?
Che paura aveva?


...



"The Encyclopedia Americana notes that the doctrine of the Trinity is considered to be 'beyond the grasp of human reason." (ti p.4)

"It is held that although the doctrine is beyond the grasp of human reason, it is, like many of the formulations of physical science, not contrary to reason, and may be apprehended (though it may not be comprehended) by the human mind".

...

"The Catholic Encyclopedia also comments: "In Scripture there is as yet no single term by which the Three Divine Persons are denoted together. The word ????? [tri´as] (of which the Latin trinitas is a translation) is first found in Theophilus of Antioch about A. D. 180. . . . Shortly afterwards it appears in its Latin form of trinitas in Tertullian."The Catholic Encyclopedia (newadvent.org /cathen/ 15047a.htm 21/12/2006)" (ti p.5)

"The word [tri'as] (of which the Latin trinitas is a translation) is first found in Theophilus of Antioch about A. D. 180. He speaks of "the Trinity of God [the Father], His Word and His Wisdom" ("Ad. Autol.", 11, 15, P. G., VI, 1078). The term may, of course, have been in use before his time. Shortly afterwards it appears in its Latin form of trinitas in Tertullian."

...

The Catholic work Trinitas-A Theological Encyclopedia of the Holy Trinity, for example, notes that some of Tertullian's words were later used by others to describe the Trinity. Then it cautions: "But hasty conclusions cannot be drawn from usage, for he does not apply the words to Trinitarian theology." (ti pp.5-6)

"The great African fashioned the Latin language of the Trinity, and many of his words and phrases remained permanently in use: the words Trinitas and persona, the formulas 'one substance in three persons,' 'God from God, light from Light.' He uses the word substantia 400 times, as he uses consubstantialis and consubstantivus, but hasty conclusions cannot be drawn from usage, for he does not apply the words to Trinitarian theology"

...

"And the New Catholic Encyclopedia also says: "And the doctrine of the Holy Trinity is not taught in the O[ld] T[estament]."New Catholic Encyclopedia - p.306 " (ti p.6)

"The doctrine of the Holy Trinity is not taught in the OT. In many places of the OT however, expressions are used in which some of the Fathers of the Church saw references or foreshadowings of the Trinity."

...

"Yale University professor E. Washburn Hopkins affirmed: "To Jesus and Paul the doctrine of the trinity was apparently unknown; . . . they say nothing about it."-Origin and Evolution of Religion." (ti p.6)


"The beginning of the doctrine of the Trinity appears already in John (c.100 AD.") To Jesus and Paul the doctrine of the trinity was apparently unknown; at any rate they say nothing about it."

www.jwfacts.com/watchtower/trinity.php

Croce/palo

Ragioniamo ed 1985 pag 85:
"Che dire dello strumento usato per metter a morte il Figlio di Dio? E' interessante che la Bibbia usa anche il termine xylon per identificare lo strumento usato. Il Dizionario illustrato greco-italiano di Liddell e Scott ne dà questa definizione: "Legno tagliato e pronto per l'uso, sia legna da ardere, sia legname da costruzione, ... pezzo di legno, tronco, trave, palo, ...bastone, clava, randello, ...trave a cui erano legati i malfattori. (Le Monnier, 1975)"

Citazione intera:

"« xylon: legno tagliato e pronto per l'uso, sia legna da ardere, sia legname da costruzione, (Omero); legname per navi, (Esiodo); (Tucidide) 1. al sing. pezzo di legno, tronco, trave, palo (Omero)/Bastoneche serve da posatoio per gli uccelli (Aristofane)(lezione incerta)/bastone, clava, randello, (Erodoto, Aristofane). 2.Collare di legno messo al collo del prigioniero, Cogna (Aristofane); anche ceppi, per i piedi, (Erodoto, Aristofane); 3. Asse o Trave a cui venivano legati i malfattori, la Croce (Nuovo Testamento) 4. Tavolo o banco da cambiavalute (Demostene)». (LIDDELL-SCOTT, Dizionaro illustrato..., p. 875).

Ragioniamo pag 85:

"«Un dizionario biblico ne dà atto, dicendo: "La parola greca per croce [stauros] significa propriamente un palo verticale, o un elemento di una palizzata, a cui appendere qualsiasi cosa, o che si poteva usare per recintare un appezzamento di terra... Anche tra i Romani la crux (da cui deriva la nostra croce) pare fosse in origine un palo verticale, Imperial Bible Dictionary, (a cura di P. Fairbairn, Londra, 1874, Vol. I, p. 376) "

citazione intera:
"La parola greca per croce [stauros] significa propriamente un palo verticale, o un elemento di una palizzata, a cui appendere qualsiasi cosa, o che si poteva usare per recintare un appezzamento di terra. Ma si verificò un cambiamento quando il dominio e le usanze di Roma si estesero alle nazioni in cui si parlava la lingua greca. Anche tra i Romani la crux (da cui deriva la nostra croce) pare fosse in origine un palo verticale, ed è sempre rimasta la parte più prominente. Ma quando cominciò ad essere usata come strumento di punizione, divenne usuale l'aggiunta di un pezzo trasversale di legno …all'incirca nel periodo evangelico la crocifissione veniva eseguita appendendo i criminali sul braccio trasversale di legno»."

Nel libro ragioniamo sempre alla stessa voce "croce" viene citato un certo J. D. Parsons con Il libro "The Non-Christian Cross", scritto a Londra nel 1896, come prova che Cristo morì su un palo invece che su una croce.
A parte l'annata (vanno a cercare un libro di fine '800!!!) ma si sono mai chiesti chi fosse questo Parson?
Era forse uno storico? Magari un importante teologo? Un grecista?
Wikipedia lo descrive come un semplice scrittore, appartenente all'istituto di ricerca di fisica!
(http://en.wikipedia.org/wiki/John_Denham_Parsons)

Quindi si cita un fisico come se avesse delle basi di teologia o di storia!

Parsons sembra essere stato un non cristiano, anzi un pagano e si capisce leggendo un suo altro libro, "Il nostro Dio-Sole, o, il cristianesimo prima di Cristo" dove cercò di dimostrare che la nostra religione esisteva prima della nostra era, e anche in tempi preistorici, scrisse da "un punto di vista gnostico" e credeva che Gesù fosse un semplice uomo:
"Un uomo di nome Gesù può ancora essere esistito, ma una serie di mitologie pagane che coinvolgono il sole potrebbero essere state aggiunte nella storia della sua vita al fine di portare i pagani più ostinati del tempo nella cristianità popolare"

Ecco cosa è scritto nel libro in questione in originale:

"Many would dismiss the idea of Christianity before Christ as being ridiculous without looking at any evidence. Yet some church fathers have admitted that the Christian religion did in fact exist before the Christian era, including St. Augustine himself who said, `The very thing which is now called the Christian religion existed among the ancients also, nor was it wanting from the inception of the human race until the coming of Christ in the flesh, at which point the true religion which was already in existence began to be called Christian.' This is an important book for those interested enough to look at valid research. It approaches the subject from a general church view and a Gnostic point of view, plus chapters on The Hebrew Scriptures, Non-Jewish Evidence, The Sun-God of the New Testament, and Sun-God Worship in the Days of the Fathers. A man named Jesus may still have existed, but a number of pagan mythologies involving the sun may have been added into the story of his life in order to bring the more stubborn pagans of the time into the Christian fold. This timeless story should not diminish Christianity, but should enhance it with a deeper spiritual value for those willing to shed a strict dogmatic viewpoint. It can be difficult to fully understand our older religions because of their age and the changes that occur over time, but this book goes back to uncover some of the more interesting elements that are shown to exist. It fits well for the more modern world, as we continue to gain a better understanding of ourselves and the origins of our beliefs." ("Book Description," Parsons, J.D., 1895, "Our Sun-God: Or Christianity before Christ," Book Tree: San Diego CA, 2007).

Insomma anche il parere di un pagano filo gnostico viene usato per confermare le loro tesi!

Libro Ragioniamo pag 88:

"A proposito dei cristiani del I secolo un libro dice: “Non v’era l’uso del crocifisso né alcuna rappresentazione materiale della croce”. — History of the Christian Church, di J. F. Hurst, New York, 1897, Vol. I, p. 366."

Un altro libro di fine '800... ricordiamo che nel '900 sono stati ritrovati importanti reperti archeologici che hanno fatto retrodatare l'uso della croce presso i cristiani di diversi anni.
Comunque nella pagina in questione appare una nota in calce sulla parola "croce" che riporta:

"L'uso della croce era comune nel II secolo, Tertulliano scrisse che in tutte le occasioni di vita ordinaria cristiana, si faceva il segno della croce(de cor iii), rappresentazioni della croce erano alquanto frequenti e indubbie nel secondo secolo"

(http://www.archive.org/stream/cu31924092346430#page/n403/mode/2up)

Stiamo parlando del secolo dove, secondo la critica testuale, venne concluso il vangelo di Giovanni, la lettera di Ebrei, II Pietro ecc...
Se dunque poco dopo la fine della stesura degli ultimi libri del NT si cominciò ad usare la croce e a farsi il segno della croce, cosa ne dobbiamo dedurre?


Evoluzione/creazione:

"Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?" p.39:

"A questo punto il lettore potrebbe cominciare a capire il senso dell’affermazione che Dawkins fa nell’introduzione del suo libro: "Questo libro dovrebbe essere letto come se fosse fantascienza"."

citazione intera:

"Questo libro dovrebbe esser letto come se fosse fantascienza. È fatto per intrigare l’immaginazione. Ma non è fantascienza: è scienza. Cliché o no "più strana della finzione", esprime esattamente quello che provo per la verità. - The Selfish gene, 1976, p. IX.

Libro ragioniamo pagina 130 viene citato così:

"Cosa rivela in effetti la documentazione fossile?
Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago osserva: “La teoria darwiniana [dell’evoluzione] è sempre stata intimamente legata alla documentazione fossile, e probabilmente la maggioranza delle persone pensa che i fossili siano uno dei cardini delle interpretazioni darwiniane della storia della vita. Purtroppo non è esattamente così. . . . la documentazione geologica, allora come oggi, non rivela una precisa catena graduale indicante una lenta e progressiva evoluzione”. — Gennaio 1979, Vol. 50, n. 1, pp. 22, 23.

Vediamo l0'intero contesto:

"Ma questi due estremi (i fossili più antichi e quelli più recenti) rappresentano solo una piccola parte delle 250.000 specie fossili - e per chi è interessato alla vasta gamma di cambiamento evolutivo, gli estremi non contribuiscono molto. In mezzo c'è un lungo intervallo geologico che contiene la testimonianza basilare dell'evoluzione di tutti i principali gruppi di piante e animali. La datazione [?] e la qualità di conservazione sono eccellenti in confronto con l'evidenza piuttosto scarsa presente nelle due estremità di fossili molto antichi o molto recenti. (Mi permetto di sottolineare qui che il materiale dell'Africa orientale che i Leakey hanno lavorato è relativamente scarso, ci sono solo circa 200 esemplari, e la datazione è molto incerta.) La teoria di Darwin della selezione naturale è sempre stata strettamente legata alle prove provenienti dai fossili, e probabilmente la maggior parte della gente suppone che i fossili forniscono una parte molto importante della tesi generale che viene fatta in favore della interpretazioni darwiniana della storia della vita. Sfortunatamente, non è proprio così. Dobbiamo distinguere tra il fatto dell'evoluzione - definita come cambiamento negli organismi nel corso del tempo - e la spiegazione di questo cambiamento.
Il contributo di Darwin, con la teoria della selezione naturale, è stato quello di suggerire come il cambiamento evolutivo ha avuto luogo. Le prove che si trovano nei fossili non sono così compatibili con la selezione naturale darwiniana come vorremmo che fosse. E Darwin ne era del tutto consapevole. Era imbarazzato dai reperti fossili, perché non apparivano nel previsto e, di conseguenza, ha dedicato un lungo tratto della sua Origine delle Specie nel tentativo di spiegare e razionalizzare le differenze. Ci sono stati diversi problemi, ma quello principale era che
la documentazione geologica, allora come oggi, non rivela una precisa catena graduale indicante una lenta e progressiva evoluzione. Detto altrimenti, non vi sono abbastanza passaggi intermedi. Ci sono pochissimi casi in cui si può trovare una transizione graduale da una specie all'altra e casi molto rari in cui si può guardare una parte dei reperti fossili e vedere effettivamente che gli organismi stavano migliorando, ossia che stavano diventando più "adatti""

Esaminando l'intero contesto appare evidente che per l'autore non è certamente messa in dubbio l'evoluzione, dichiarata un fatto, ma pone dei limiti nel provare i cambiamenti che vi sono stati all'interno delle specie tramite l'evidenza fossile, comunque riconosce dei casi in cui questa evoluzione c'è stata.

Leggendo la citazione nel complesso, l'autore non mette in discussione assolutamente l'evoluzione di per se, dichiarandola un fatto e questo è già un punto cardine che non hanno citato, inoltre leggendo l'intero contesto io capisco anche che sebbene i reperti fossili che possano provare i cambiamenti tra una specie e un'altra non siano così tanti come potremmo pensare, "Ci sono pochissimi casi in cui si può trovare una transizione graduale da una specie all'altra e casi molto rari in cui si può guardare una parte dei reperti fossili e vedere effettivamente che gli organismi stavano migliorando, ossia che stavano diventando più adatti" quindi sebbene pochi, ESISTONO!
Inoltre lo scrittore attesta che nell'intervallo geologico tra i fossili più vecchi e quelli più recenti
"In mezzo c'è un lungo intervallo geologico che contiene la testimonianza basilare dell'evoluzione di tutti i principali gruppi di piante e animali"

inoltre la selezione naturale di per se non è messa in discussione, ma anzi:
"Penso che sia giusto dire che noi sappiamo per certo che la selezione naturale, inteso come processo, funziona. C'è una montagna di prove sperimentali e di osservazione, in gran parte anteriori alla scienza genetica, il che dimostra che la selezione naturale come processo biologico funziona. La prova più solida a favore della la selezione, in realtà è venuta dall'esperienza degli allevatori vegetali e animali che utilizzavano la selezione artificiale per produrre evoluzione dall' allevamento."

In sostanza l'autore afferma che:
1) L'evoluzione è un fatto.
2) la selezione naturale è un fatto.
3) i reperti fossili che testimoniano il cambiamento tra le specie sono pochi ma esistono.
Questi punti se inseriti nella citazione parziale della WT farebbero crollare la loro argomentazione completamente.

libro creazione pagina 15:

"4 La rivista scientifica Discover ha così descritto la situazione: “L’evoluzione . . . non è presa di mira solo dai cristiani fondamentalisti, ma viene messa in dubbio anche da stimati scienziati. Un crescente dissenso sul concetto prevalente del darwinismo si riscontra fra i paleontologi, gli scienziati che studiano la documentazione fossile”.

citazione allargata:
James Gorman, "Tartaruga o Lepre ?", Discover, Ottobre 1980, p. 88:

La brillante teoria di Charles Darwin sull'evoluzione, pubblicata nel 1859, ha avuto un impatto straordinario sul pensiero scientifico e religioso, cambiando per sempre la percezione che l'uomo ha di se stesso. Ora quella [acclamata] teoria non è presa di mira solo dai cristiani fondamentalisti, ma viene messa in dubbio anche da stimati scienziati. Un crescente dissenso sul concetto prevalente del darwinismo si riscontra fra i paleontologi, gli scienziati che studiano la documentazione fossile... La maggior parte del dibattito sarà incentrato su una domanda chiave: i tre miliardi di anni del processo evolutivo sono caratterizzati da un ritmo costante, o piuttosto da lunghi periodi di inattività intervallati da brevi sequenze di rapido cambiamento? L'Evoluzione è una tartaruga o una lepre? L'opinione di Darwin - largamente accettata - che l'evoluzione procede costantemente, "a passo d'uomo", favorisce l'ipotesi che essa sia una "tartaruga". Ma due paleontologi, Niles Eldredge del Museo Americano di Storia Naturale e Stephen Jay Gould di Harvard, puntano sulla "lepre".



http://corior.blogspot.com/2006/02/misquotations-in-creation-book.html
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