I testimoni di Geova

L'ostracismo dei testimoni di Geova

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    (Mario70)
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    00 09/05/2011 20:26
    Articoli di legge infranti
    La costituzione italiana indica che:

    Art 2:
    "LA REPUBBLICA RICONOSCE E GARANTISCE I DIRITTI INVIOLABILI DELL'UOMO, SIA COME SINGOLO CHE NELLE FORMAZIONI SOCIALI OVE SI SVOLGE LA SUA PERSONALITA', E RICHIEDE L'ADEMPIMENTO DEI DOVERI INDEROGABILI DI SOLIDARIETA' POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE."

    Il dott. Parisi, ricercatore di diritto ecclesiastico nella rivista GIUSTIZIA CIVILE, Anno LV, Fascicolo 11, 2005, pagine 2807-2836 dice:

    "IN OSSEQUIO AL PRINCIPIO FONDAMENTALE ESPRESSO DALL’ART. 2 COST., IL RAPPORTO TRA LA TUTELA DEL ‘VALORE SOCIALE’ DELL’APPARTENENZA ASCRITTIVA AD UNA FORMAZIONE SOCIALE E LA GARANZIA COSTITUZIONALE DEI DIRITTI E DELLE LIBERTA’ FONDAMENTALI DELL’INDIVIDUO, SI DEVE RISOLVERE A VANTAGGIO DELLA SECONDA OGNI QUALVOLTA QUELLA APPARTENENZA VENGA A PERDERE (O ENTRI IN CONFLITTO CON) LA SUA FUNZIONE STRUMENTALE AL PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA"...."E LO STATO, LO STATO LAICO IN PARTICOLARE, POTRA’ ASSOLVERE AL PROPRIO COMPITO ISTITUZIONALE SE ED IN QUANTO SARA’ CAPACE DI GARANTIRE LE CONDIZIONI PER LE QUALI L’APPARTENENZA AD UNA FORMAZIONE SOCIALE, E L’APPARTENENZA CONFESSIONALE IN SPECIE, RESTI PER L’INDIVIDUO UN ‘PERCORSO LIBERO’ IN TUTTE LE DIREZIONI"


    Art. 3:

    "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese "



    art 13:
    "È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. "

    l'ostracismo IMPOSTO pena la scomunica è 'violenza morale che limita la libertà'?
    Se non lo è questo cosa lo è?

    Carta dei diritti fondamentali dell’ unione europea: Dignità umana: Art . 1 'La dignità umana è inviolabile . Essa deve essere rispettata e tutelata'

    La dignità del figlio ostracizzato è salvaguardata?

    Articolo 18:
    « Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo »

    Il tdg è realmente libero di cambiare religione quando se lo facesse sarebbe ostracizzato da tutta la comunità familiari inclusi?
    [Modificato da (Mario70) 12/06/2013 11:36]
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    (Mario70)
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    00 09/05/2011 20:36
    Articolo 18 della carta dei diritti dell'uomo, nel suo contesto:


    (Ho messo in grassetto gli aspetti che riguardano la nostra causa)

    Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
    (Approvata dall'assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948)


    Articolo 18
    "Ogni persona ha diritto alla libertà di cambiare religione, come pure di manifestare la propria religione o convinzione sola o in comune, in pubblico o in privato, con l'insegnamento, le pratiche, il culto e la celebrazione dei riti."



    CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI
    DELL'UNIONE EUROPEA
    (2000/C 364/01)

    Articolo 10
    Libertà di pensiero, di coscienza e di religione
    1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o convinzione, così come la libertà di manifestare la propria religione o la propria convinzione individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto,l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti.
    Ancora
    DICHIARAZIONE SULL'ELIMINAZIONE DI TUTTE LE FORME D'INTOLLERANZA E DI DISCRIMINAZIONE FONDATE SULLA RELIGIONE O IL CREDO

    L 'Assemblea generale,
    Considerato che uno dei principi fondamentali dello Statuto delle Nazioni Unite è quello della dignità e dell'uguaglianza inerenti a tutti gli esseri umani e che tutti gli Stati membri si sono impegnati ad agire, sia congiuntamente che separatamente, in collaborazione con l'Organizzazione delle Nazioni Unite, al fine di promuovere e di incoraggiare il rispetto universale ed effettivo dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione,
    Considerato che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed i Patti Internazionali relativi ai Diritti Umani proclamano i principi di non discriminazione e di uguaglianza di fronte alla legge e il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza, di religione o di credo;
    Considerato che l’inosservanza e la violazione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in particolare del diritto alla libertà di pensiero, di coscienza, di religione o i credo, sono stati direttamente o indirettamente all'origine di guerre e di grandi sofferenze inflitte all'umanità, in special modo qualora siano serviti come mezzo d'ingerenza esterna negli affari interni di altri stati e per attizzare l'odio tra i popoli e le nazioni;
    Considerato che la religione o il credo costituiscono per colui che li professi, uno degli elementi fondamentali della sua concezione della vita e che la libertà di religione o di credo debbono essere integralmente rispettati e garantiti,
    Considerato che è essenziale contribuire alla comprensione, alla tolleranza e al rispetto per quanto concerne la libertà di religione o di credo ed assicurarsi che risulti inammissibile l'utilizzo della religione o del credo a fini incompatibili con lo Statuto delle Nazioni Unite, gli altri strumenti pertinenti dell'Organizzazione delle Nazioni Unite ed i fini ed i principi della presente Dichiarazione:

    Convinta che la libertà di religione o di credo dovrebbe altresì contribuire alla realizzazione degli obiettivi di pace mondiale, di giustizia sociale e di amicizia tra i popoli e all'eliminazione delle ideologie o delle pratiche del colonialismo e della discriminazione razziale;
    Preso nota con soddisfazione dell'adozione. sotto gli auspici dell'Organizzazione delle Nazioni Unite delle agenzie specializzate, di varie convenzioni, tese ad eliminare diverse forme di discriminazione, e dell'entrata in vigore di alcune di esse;
    Preoccupata per le manifestazioni di intolleranza e per l'esistenza di pratiche discriminatorie in materia di religione o di credo che si riscontrano ancora 'i certe parti del mondo;

    Decisa ad adottare ogni misura necessaria per eliminare rapidamente ogni forma e manifestazione di questa intolleranza e a prevenire e combattere qualsiasi discriminazione fondata sulla religione o il credo;

    Proclama la presente Dichiarazione sull'eliminazione di tutte le forme di intolleranza e di discriminazione fondate sulla religione o il credo,

    Articolo 1
    1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Questo diritto include la libertà di professare una religione o qualunque altro credo di propria scelta, nonché la libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo, sia a livello individuale che in comune con altri, sia in pubblico che in privato, per mezzo del culto e dell'osservanza di riti, della pratica e dell'insegnamento.

    2) Nessun individuo sarà soggetto a coercizioni di sorta che pregiudichino la sua libertà di professare una religione o un credo di propria scelta.

    3) La libertà di professare la propria religione o il proprio credo potrà essere soggetta alle sole limitazioni prescritte dalla legge e che risultino necessarie alla tutela della sicurezza pubblica, dell'ordine pubblico e della sanità pubblica o della morale o delle libertà e dei diritti fondamentali altrui.

    Articolo 2
    1) Nessun individuo può essere soggetto a discriminazioni di sorta da parte di uno Stato, un’istituzione, di un gruppo o di un qualsiasi individuo sulla base della propria religione o del proprio credo.

    2) Ai fini della presente Dichiarazione, l'espressione "intolleranza e discriminazione fondate sulla religione o il credo" sta a significare ogni forma di distinzione, di esclusione, di restrizione o di preferenza basate sulla religione o il credo, avente per scopo o per effetto la soppressione la limitazione del riconoscimento, del godimento o dell'esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali su una base di eguaglianza.

    Articolo 3
    La discriminazione tra gli esseri umani per motivi di religione o di credo costituisce un affronto alla dignità umana ed un disconoscimento dei principi dello Statuto delle Nazioni Unite, e dovrà essere condannata in quanto violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali proclamati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed enunciati in dettaglio nei Patti Internazionali relativi ai Diritti Umani, e viene altresì condannata come un ostacolo alle relazioni amichevoli e pacifiche tra le nazioni.
    Articolo 4
    1) Tutti gli Stati dovranno adottare misure efficaci per prevenire ed eliminare qualsiasi discriminazione fondata sulla religione o il credo, nel riconoscimento, nell'esercizio e nel godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali in tutti i campi della vita civile, economica, politica, sociale e culturale.

    2) Tutti gli Stati si sforzeranno di adottare misure legislative o di revocare, all'occorrenza, quelle che sono in vigore, al fine di proibire ogni forma di discriminazione, di questo tipo, e di adottare ogni misura appropriata per combattere l'intolleranza fondata sulla religione o il credo.

    Articolo 5
    1) I genitori o, all'occorrenza, i tutori legali di un fanciullo hanno il diritto di organizzare la vita in seno alla famiglia in conformità alla propria religione o al loro credo e tenuto conto dell'educazione morale secondo cui ritengono che il fanciullo debba essere allevato.

    2) Ogni fanciullo dovrà godere del diritto di ricevere un'educazione in materia di religione o di credo secondo i desideri dei genitori o, all'occorrenza, dei suoi tutori legali, e non dovrà essere costretto a ricevere un'educazione religiosa contraria ai desideri dei suoi genitori e dei suoi tutori legali, sulla base del principio ispirativo dell'interesse del fanciullo.

    3) Il fanciullo dovrà essere protetto contro ogni forma di discriminazione fondata sulla religione o il credo. Egli dovrà essere allevato in uno spirito di comprensione, di tolleranza, di amicizia tra i popoli, di pace e di fraternità universale, di rispetto della religione o del credo altrui e nella piena consapevolezza che la sua energia ed i suoi talenti debbono essere dedicati al servizio dei propri simili.

    4) Qualora un fanciullo non si trovi né sotto la tutela dei genitori, né sotto quella di tutori legali, i desideri espressi da questi ultimi, o qualunque testimonianza raccolta sui loro desideri in materia di religione o di credo, saranno tenuti in debita considerazione, sulla base del principio ispirativo dell'interesse del fanciullo.

    5) Le pratiche di una religione o di un credo in cui è allevato un fanciullo non devono recare danno alla sua salute fisica o mentale e al suo completo sviluppo, tenuto conto del paragrafo 3 dell’articolo 1 della presente Dichiarazione.

    Articolo 6
    In conformità all'articolo 1 della presente Dichiarazione e previa riserva delle disposizioni del paragrafo 3 del suddetto articolo, il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza, di religione, di credo include, tra l'altro, le libertà seguenti:

    a) La libertà di professare un culto e di tenere riunioni connesse ad una religione o a un credo, e di istituire e mantenere luoghi a tali fini;
    b) La libertà di fondare e di mantenere appropriate istituzioni di tipo caritativo o umanitario;
    c) La libertà di produrre, acquistare ed usare, in misura adeguata, gli oggetti necessari ed i materiali relativi ai riti e alle tradizioni di una religione o di un credo;
    d) La libertà di insegnare una religione o un credo in luoghi adatti a tale scopo;
    e) La libertà di sollecitare e di ricevere contributi volontari, di natura finanziaria e di altro tipo, da parte di privati e di istituzioni;
    f) La libertà di formare, di nominare, di eleggere, di designare per successione gli appropriati leaders, in conformità ai bisogni e alle norme di qualsiasi religione o credo;
    g) La libertà di rispettare i giorni di riposo e di celebrare le festività ed i riti di culto secondo i precetti della propria religione o credo;
    h) La libertà di istituire e di mantenere comunicazioni con individui e comunità in materia di religione o di credo, a livello nazionale ed internazionale.
    Articolo 7
    I diritti e libertà proclamati nella presente Dichiarazione sono accordati nella legislazione nazionale, in modo che ciascuno sia in grado di fruire di tali diritti e libertà nella pratica.
    Articolo 8
    Nessuna disposizione della presente Dichiarazione sarà interpretata come restrizione o deroga ai diritti enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nei Patti Internazionali relativi ai Diritti Umani.



    (Il testo della presente Dichiarazione è stato adottato dall’Assemblea Generale dell’ONU il 25 novembre 1981).
    [Modificato da (Mario70) 09/05/2011 20:39]
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    (Mario70)
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    00 02/06/2013 17:29
    Voto
    Un altro articolo di legge che il corpo direttivo dei testimoni di Geova infrange è il seguente:
    Art. 48.

    "Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.

    Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

    La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

    Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge."


    Ancora:

    LEGGE ELETTORALE - ART. 98 [ T.U. DELLE LEGGI ELETTORALI; TITOLO VII ] Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000."

    Ricordiamo che se il testimone di Geova vota un qualsiasi partito politico e gli anziani lo vengono a sapere, egli viene considerato dissociato subendo il conseguente ostracismo.

    Vediamo cosa hanno scritto a proposito del votare:



    "È violazione di neutralità l'azione di chi esprime il voto preferenziale. Per violare la neutralità occorre più che presentarsi, occorre esprimere la preferenza. Se qualcuno fa ciò si dissocia dalla congregazione per aver violato la sua neutralità. Ci risulta che le persone spiritualmente mature non si presentano quando, come in Italia, non è obbligatorio. Altrimenti si manifesta una condotta ambigua. Nel caso in cui una persona si presenti e sia un anziano o servitore di ministero potrebbe essere rimosso. Non avendo una nomina nella congregazione comunque, la persona che si presenta manifesta di essere spiritualmente debole e come tale sarà considerata dagli anziani. È bene lasciare che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Nel darti la risposta ti indirizziamo alla W 1.10.70 p 599 e 'Vita eterna' cap. 11. È utile fare presente questo, più che alle adunanze, nelle conversazioni private. Certo anche alle adunanze possiamo dare risalto alla necessità di essere neutrali, tuttavia la materia è così delicata che i dettagli è meglio darli a voce, in privato (SCC:SSC 15.7.78)





    Il divieto di votare è inculcato sin da bambini:


    Ovviamente ultimamente gli anziani sono divenuti più scaltri, oggi stanno molto attenti nel dire che i testimoni di Geova non votano, oggi usano parole come "neutralità cristiana" ed è il corpo direttivo stesso a suggerirglierlo:

    Congregazione Cristiana
    dei Testimoni di Geova
    2821 Route 22, Patterson, NY 12563-2237 Phone: (845) 306-1100
    9 Aprile 2012

    A TUTTI I CORPI DEGLI ANZIANI

    OGGETTO: Procedure quando problemi legali sono coinvolti.
    ...
    ATTIVITA' NON NEUTRALI

    28. Quando segnalate all'ufficio di filiale che un proclamatore si è dissociato perché ha preso parte in attitività non neutrali le espressioni che utilizzate devono essere in armonia con le linee guida Scritturali. Per favore usate espressioni come "neutralità violata" o "intrapreso una condotta non neutrale". Isaia 2: 4 e Giovanni 15: 17 – 19 supportano queste descrizioni. Non devono essere usate altre espressioni. La stessa cautela deve essere esercitata in tutta la corrispondenza con l'ufficio di filiale e con le altre congregazioni. Ciascun anziano deve fare la seguente annotazione all'ultimo bollettino del paragrafo 3 del Capitolo 9 nel libro Pascete il gregge: "Vedi la lettera datata 9 Aprile 2012 per quanto riguarda le procedure da seguire quando vi è un coinvolgimento in questioni legali".

    Ora che avete capito cosa intendono i testimoni di Geova con le parole "neutralità cristiana" ovvero esprimere una preferenza votando un partito politico, ecco cosa dice il libro degli anziani edizione 1991:

    «I testimoni di Geova mantengono la neutralità nei confronti delle questioni politiche e militari delle nazioni (Giov.17:16; rs pp. 243-9).
    Non interferiscono in ciò che fanno gli altri in quanto a votare alle elezioni politiche, presentarsi candidati a cariche politiche, unirsi ad organizzazioni non neutrali, gridare slogan politici, ecc. (w86 1/9 pp.19-20; w68 15/11 pp.702-3)
    Poiché i veri cristiani dedicati 'non fanno parte del mondo', se un componente della congregazione persegue impenitentemente una condotta che viola la sua neutralità cristiana [commento mio: vota o compie il servizio militare] si dissocia in tal modo dalla neutrale congregazione cristiana (Giov. 15:19; 17:14-16; w82 15/7 p.31).
    Se gli anziani sanno che una persona sta pensando di intraprendere una condotta del genere, dovrebbero parlarle, in quanto è possibile che agisca in tal modo per ignoranza. (Sal.119:67; Gal. 6:1; 1Tim.1:13).
    Se l'individuo rifiuta l'aiuto offertogli e persegue una condotta che viola la neutralità cristiana, un comitato dovrebbe comunicare alla filiale i fatti che confermano la dissociazione usando i moduli S-77 e S-79.
    Di solito si fa un annuncio che l'individuo si è dissociato dalla congregazione, e la persona dovrebbe essere informata oralmente della sua posizione: Se per qualche ragione particolare non viene fatto nessun annuncio, i componenti della congregazione che potrebbero ricevere una visita del dissociato possono essere informati privatamente. L'individuo dovrebbe essere trattato come un disassociato. Vedi Lezione 5 (s), pagine 101-2».

    Ed ecco invece come la questione è ribadita nell'ultima edizione del 2010 sempre del libro degli anziani:

    [Modificato da (Mario70) 27/05/2014 23:12]