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Accuse dei protestanti alla chiesa cattolica

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2008 21:38
27/10/2005 19:12
 
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La cosiddetta “invenzione” della preghiera per i morti è in realtà assolutamente biblica ed una chiara testimonianza la troviamo nel II Libro dei Maccabei , capitolo 12:




Condivido peraskov, vaglielo però a spiegare agli evangelici , che considerano tale libro apocrifo senza capire che il canone biblico non sta scritto da nessuna parte sulla Bibbia, aggrappandosi a una pseudo sola-scriptura.



Anche nella lettera ai Corinti (1 Cor.3,13) c’è un chiaro riferimento:



Condivido anche questo tuo riferimento, ma come al solito alcuni evangelici ne hanno fatta loro personale interpretazione. Loro la vedono così: "La persona la cui opera finirà bruciata sarà salva come una persona che è passata attraverso un incendio, quindi non può salvarsi ma solamente restare bruciata e morire."
Questa interpretazione senza però riflettere che Paolo sta parlando sempre di credenti. A voi i commenti.



Ma qual'è la differenza fra adorare e venerare? Sinceramente e riscusandomi, non l'ho mai capita.



Caro husband non ti rispondo io, ma ti faccio rispondere dal mio dizionario "Il nuovo dizionario italiano garzanti" che ho sulla mensola:

Adorare: onorare la divinità con atti di culto

Venerare: onorare con ossequio e devozione,fare oggetto di reverenza:-La Madonna, le reliquie di un santo,i genitori
sinonimo: rispettare
30/10/2005 08:42
 
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Faccio un esempio bibblico di venerazione...tanto perchè si capisca che Dio la permette:

"Davide disse a tutta l'assemblea: «Su, benedite il Signore vostro Dio!». Tutta l'assemblea benedisse il Signore, Dio dei suoi padri; si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re" (1Cronache 29:20).

A Dio venne reso un vero e proprio culto, mentre il re fu oggetto solo di venerazione e di omaggio.

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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
08/06/2007 14:53
 
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Re:

Scritto da: husband70 27/10/2005 18.47
Scusate l'ignoranza in materia....visto anche che i dizionari non sembrano tutti concordi...
Ma qual'è la differenza fra adorare e venerare? Sinceramente e riscusandomi, non l'ho mai capita.
Saluti.



freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=2370
In questo link il nostro Teodoro aveva approfondito direi bene , oltretutto notavo che in queste svariate accuse , molte le abbiamo trattate nelle varie sezioni

08/07/2007 09:49
 
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Re:

1. Tra tutte le invenzioni umane praticate dalla Chiesa Romana e contrarie al Vangelo, le più antiche sono la preghiera per i morti e il segno della Croce. Ambedue furono inventate verso l’anno 310. Furono ufficialmente adottate intorno al 500 dopo Cristo.
2. La venerazione di santi e morti e di angeli, verso l’anno 375.

3. La celebrazione quotidiana della Messa entrò in uso nel 394.



Mi ha colpito questo post e vorrei vedere di approfondire alcune tematiche , per quello che posso dire in relazione alle invenzioni della chiesa Romana
Non entro in diquisizioni di cui non ne sono capace però mi colpisce subito questa cosa , la venerazione dei santi , ma perchè quale sarebbe il problema , se leggiamo alcuni libri della Bibbia ci troviamo tranquillamente relazioni Tra il Popolo e il popolo celeste
Poi venerazione dei Morti , che io sappia non mi risulta , probabilmente e la stessa cosa dei Santi chiedono a Dio di avere maggiore accortezza a chi a dato la sua vita per la fede Cristiana
Gli angeli .. be credo che chiedere ad un angelo di accompagnare la vita di un bimbo non sia cosi proprio sbagliato
La celebrazione quotidiana della messa ma perchè quale sarebbe il problema , i primi cristiana non si riunivano anche più volte al giorno (probabilmente il problema è la messa)giusto ?

08/02/2008 21:38
 
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Quale atteggiamento verso i cattolici
Giampiero Vassallo
La natura del cattolicesimo
Il cattolicesimo romano è una realtà complessa. Il cattolicesimo è insieme la sua dottrina, la sua cultura, i suoi soggetti; esso è una visione religiosa del mondo promossa nella storia dall'istituzione ecclesiale romana. Nonostante la sua variegata fenomenologia, il cattolicesimo è anche una realtà unitaria di cui è possibile discernere i tratti fondamentali. Ogni approccio che non tenga conto del fatto che il cattolicesimo è un sistema si presta ad analisi frammentarie e sfocia in una comprensione superficiale.
Il presupposto fondamentale del cattolicesimo è il motivo tomista di natura-grazia su cui s'innesta una concezione della chiesa come prolungamento dell'Incarnazione del Figlio di Dio. Entrambi gli elementi possono essere presentati con sfumature diverse e sono soggetti a numerose varianti interpretative. Di fatto, essi costituiscono la cornice ideologica di riferimento del cattolicesimo e sono rinvenibili in tutte le sue manifestazioni. Tale orientamento presupposizionale comporta per il cattolicesimo una visione non tragica del peccato, un certo ottimismo sulle capacità dell'uomo, una considerazione della salvezza come perfezionamento della natura, la legittimazione delle prerogative divine della chiesa e la necessità della sua mediazione tra Dio e l'uomo.
Il progetto caratterizzante del cattolicesimo è quello della cattolicità. Nell'accezione romana, la cattolicità ha a che fare contemporaneamente con l'unità e la totalità. Secondo questo disegno programmatico, il molteplice deve essere ricondotto a unità. La chiesa è vista come espressione, garante e promotrice di cattolicità. Tutto può e deve trovare cittadinanza nel cattolicesimo a patto che sia salvaguardata la struttura istituzionale che preserva l'unità.
Sulla scorta del suo presupposto di fondo e per realizzare il suo progetto, il metodo del cattolicesimo è quello dell'integrazione (et-et). Il cattolicesimo è maestro nell'assimilare nel proprio sistema elementi diversi, a volte contrastanti, spesso opposti. Il criterio non è quello della purezza evangelica o dell'autenticità cristiana ma quello dell'inglobamento progressivo e dell'inserimento del particolare in una prospettiva ampia che ne annienti le unilateralità e lo metta al servizio dell'universalità.
La strategia del cattolicesimo
Nell'attuale panorama religioso, il cattolicesimo romano dimostra di possedere un proprio disegno d'insieme in vista del perseguimento della cattolicità. Tutto ciò è particolarmente osservabile nella strategia ecumenica attuata dal Vaticano II in poi. In quest'ottica, ogni movimento di apertura nei confronti degli evangelici non può che essere messo in relazione al progetto della cattolicità. Di fronte a questi apparenti segni di disponibilità al cambiamento, ci si deve interrogare se essi non siano invece finalizzati ad allargare la sintesi cattolica e ad inglobare le istanze dell'evangelicalismo in un orizzonte più propriamente cattolico. Tale dinamica cattolica non interessa solo gli evangelici ma tutte le confessioni religiose e, in definitiva, il mondo intero.
I rapporti col cattolicesimo
Ciò che si riferisce alla chiesa cattolica nella sua configurazione dottrinale ed istituzionale non è necessariamente estendibile a tutti i cattolici presi nella loro individualità. La grazia di Dio è all'opera in uomini e donne che, pur considerandosi cattolici, si affidano esclusivamente al Signore, coltivano un rapporto personale con lui, leggono la Bibbia e vivono cristianamente. Queste persone, tuttavia, devono essere incoraggiate a riflettere sulla compatibilità o meno tra la loro fede e l'appartenenza alla chiesa cattolica. Inoltre, esse devono essere aiutate a ripensare criticamente la loro matrice cattolica residua alla luce dell'insegnamento biblico.
Nell'adempimento del mandato culturale si possono verificare convergenze, collaborazioni ed azioni comuni tra evangelici e cattolici, così come tra evangelici e persone di altri orientamenti religiosi ed ideologici. Laddove sono in gioco valori comuni in campo etico, sociale, culturale e politico sono auspicabili iniziative di co-belligeranza. Queste forme di cooperazione necessarie ed inevitabili non devono essere scambiate per iniziative ecumeniche, né devono essere considerate espressione di un ritrovato consenso dottrinale.
L'adempimento del mandato missionario, invece, impone che a promuoverlo siano comunità di credenti unite da una comune confessione della fede che riguardi tutti gli aspetti essenziali del Vangelo, compresi i sola della Riforma. In questo senso, ogni iniziativa evangelistica, missionaria o di testimonianza cristiana che veda insieme cattolici ed evangelici deve essere vigorosamente problematizzata. Inoltre, la testimonianza della fede nel Risorto deve essere rivolta a tutti gli uomini e le donne senza riguardo per la loro appartenenza religiosa.
Il cattolicesimo è una realtà che va incontrata e studiata. La diversità fondamentale tra cattolicesimo e fede evangelica non autorizza quest'ultima ad ignorare gli sviluppi interni del cattolicesimo, né a coltivare atteggiamenti di arroganza o di immotivata polemica. Per quanto possibile, il confronto franco e serrato col cattolicesimo deve essere ricercato, soprattutto per quanto attiene alle questioni di fondo delle rispettive confessioni. Anche in questo caso, la pratica del dialogo non deve avere alcuna valenza ecumenica ma semplicemente esprimere l'esigenza di capire e di testimoniare.
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