Re: Re: Re: Re: descubridor
(Mario70), 19/12/2007 20.11:
descubridor, 19/12/2007 11.44:
...
Tralascio invece la questione del tuo post-scriptum perche' si aprirebbe un altro thread . Tuttavia mi sento di dirti che , pur non essendo d'accordo con te , posso capire la sofferenza che puoi aver provato. La disciplina , come dice la Bibbia, provoca sempre una certa sofferenza.
Avresti ragione se la disciplina fosse:
1 voluta da Dio
2 giusta
3 se 1 e 2 sono vere, per quanto tempo sarebbe dovuta durare.
Ma giustamente è off topic, quindi continuiamo...
Veniamo alle nostre questioni. La richiesta di parere sulle traduzioni nasce dal fatto che secondo me e' una ulteriore conferma delle divisioni che vi sono nello stesso campo trinitario.
Perdonami ma sei un po troppo fissato su queste presunte divisioni, quello che tu vedi in maniera negativa, io altresi lo vedo in maniera positiva, che ci siano differenti modi di vedere è una ricchezza che le religioni fondamentaliste o monolitiche, non sanno apprezzare, comunque difficilmente mi troverai divergenze sulle
basi della formulazione trinitaria e questa è la sola cosa importante.
E che a volte , per sostenere il dogma, si usano scritture che e' molto dubbio possano sostenerlo.
Non si puo' semplicemente dire : il dogma e' quello e poi si puo' tradurre in maniera anche opposta.
Ho mai usato tito 2:13 per sostenere la trinità? Al massimo l'ho citata come una delle scritture che attribuiscono al figlio il titolo di Dio, ma da qui a fabricarci la dottrina ce ne passa...
L'ultima tua frase è significativa, magari la WT avesse seguito questa "regola" sarebbe stata sicuramente imparziale nella sua traduzione, il fatto che alcune versioni bibliche si discostino da altre su questo e altri versetti è significativo del fatto
che non hanno nessuna necessità di difendere un bel niente, come ti ho gia scritto, i trinitari non hanno nulla da difendere avendo chiuso e risolto la questione da quasi 2 millenni.
Il passo di Tito 2:13 e' uno di quelli piu' controversi.
Non direi proprio visto che solo una ristretta minoranza (mi hai trovato una decina di traduzioni su migliaia) scelgono di tradurre violando Sharp.
Io azzardo una ipotesi. Questo passo probabilmente non sostiene affatto la divinita' assoluta di Gesu' e diversi trinitari, pur rimanendo trinitari, lo riconoscono. Ecco spiegate le vere ragioni delle differenze traduttive.
Direi piu precisamente che non si puo affermare quanto da te scritto
solo utilizzando questo passo...
Sharp afferma che quando la copula kai( congiunzione e)unisce due sostantivi allo stesso caso (( sostantivi, aggettivi o participi ), di descrizione personale , relativi a ufficio, dignita' ,affinita' o relazione , e attributi , proprieta' o qualita', buone o cattive)se l'articolo "o", declinato a qualsiasi caso, precede il primo dei suddetti nomi o participi , e non e' ripetuto davanti al secondo sostantivo o participio, il secondo nome e' sempre da riferire alla stessa persona espressa o descritta dal primo sostantivo o participio:denota una ulteriore descrizione della persona nominata in precedenza( Sharp,1807,p.3)
Diciamo che non ricordo se quanto ho evidenziato in grassetto è vero, (ti chiederei di trovarmi una fonte attendibile che lo confermi) comunque concordo in generale su quanto hai scritto.
Per esemplificare al caso di Tito 2:13:
Tou megalou zeou kai soteros emon Iesou Kristou
L'articolo e' posto solo davanti al primo aggettivo(megalou) e non essendo ripetuto davanti a soteros indica in pratica che qui ci si riferisce ad una persona sola e cioe' Gesu' Cristo identificato come Dio e Salvatore.
Wallace ha affinato la regola suddetta e le differenze rispetto alla regola originaria sono sostanzialmente due:
1) La regola non si applica al greco utilizzato per la traduzione da un'altra lingua( ad esempio dall'ebraico al greco come nella LXX)
2) I sostantivi devono essere singolari non solo grammaticalmente ma anche semanticamente ( cioe' non nomi generici , usati in senso generale o universale)
ok...
Questo per sapere di cosa si parla.
La regola di Sharp-Wallace e' sempre universalmente applicabile? In particolare e' pacifico applicarla al passo in questione?
Alcune volte ci sono eccezioni che non confermano una regola, ed è possibile che vi siano anche riguardo a Sharp, la koinè è meno "erudita" del greco classico e nello specifico esistono epistole meno colte di altre anche nel NT, del resto capita anche nella nostra lingua di trovare persone che non rispettano le regole grammaticali per sbadataggine o diciamolo pure per ignoranza e a volte capita anche a me di scrivere strafalcioni, ma dalle ricerche che ho fatto trovo molto difficile non dare peso a questa regola e trovo azzardate le versioni che deliberatamente scelgono di infrangerla.
Comunque illustraci le costruzioni che nel NT (o nei padri) si discostano
inequivocabilmente dalla regola di Sharp, ovvero passi in cui
indiscutibilmente gli aggettivi o i sostantivi sono applicabili certamente a due soggetti e non a uno.
Prima però ti pregherei di rispondere al mio precedente post almeno evitiamo di dimenticarci di cose importanti (per me ovviamente...)
Ciao Mario
***Perdonami ma sei un po troppo fissato su queste presunte divisioni....
Non credo. Prendo atto di cio' che si verifica. Anche in precedenti dialoghi con te in cui sono intervenuti altri trinitari si e' verificato che fossero in disaccordo non tanto con me ( ovvio) quanto con te. Se fai mente locale te ne ricorderai certamente.
***che ci siano differenti modi di vedere è una ricchezza che le religioni fondamentaliste o monolitiche...
Mah, o la trinita' e' vera o no.
***la WT avesse seguito questa "regola" sarebbe stata sicuramente imparziale nella sua
Mi sembra , rimanendo al versetto in esame che lo sia stata. La Rbi8
(TNM a caratteri grandi) mi pare abbastanza esauriente sulle letture possibili.
Del resto meglio di traduzioni trinitarie che cercano di far passare la lettura trinitaria come l'unica.
***i trinitari non hanno nulla da difendere avendo chiuso e risolto la questione da quasi 2 millenni.
Su questo ho moltissimi dubbi. I trinitari seri riconoscono che la trinita' non e' insegnata nella Bibbia e che il dogma deriva da successivi concilii. Se e' cosi' e una chiesa della cristianita' vuole essere seria e credibile , riconoscera' questo.
Ma se il dogma si rivela erroneo e in piu' non ha il sostegno delle Scritture, tu capisci bene che crolla un pilastro fondamentale di queste religioni( infatti ritengono che uno dei requisiti per essere considerato cristiano e' credere nella trinita')
Credo che quelli che hanno da perdere meno siamo proprio noi. A torto o a ragione basiamo le nostre credenze sulle Scritture. Se le Scritture insegnassero la trinita' ci crederemmo. A dispetto di concilii e relative dispute.
***Non direi proprio visto che solo una ristretta minoranza (mi hai trovato una decina di traduzioni su migliaia) scelgono di tradurre violando Sharp.
Ti ricordo che tra queste vi sono alcune versioni molto autorevoli come Moffatt e Nardoni. Trinitari che hanno violato Sharp? Per quale motivo?
Comunque , se a te non crea nessun turbamento il fatto che traduttori molto autorevoli che stanno sulla tua stessa riva rendano il passo in modo tale che Gesu' non viene dichiarato Dio, ne prendo atto.
A me qualche pensiero me lo farebbe venire.
***Direi piu precisamente che non si puo affermare quanto da te scritto
solo utilizzando questo passo...
A livello di principio puoi avere ragione. Ma stiamo parlando in particolare di questo specifico passo per non mettere troppa carne al fuoco.
***Diciamo che non ricordo se quanto ho evidenziato in grassetto è vero, (ti chiederei di trovarmi una fonte attendibile che lo confermi) comunque concordo in generale su quanto hai scritto.
Greg Stafford : In difesa dei testimoni di Geova p.203
***la koinè è meno "erudita" del greco classico e nello specifico esistono epistole meno colte di altre anche nel NT....
Le lettere di Paolo tra le meno erudite del NT?
***1) il passo che segue subito dopo è al singolare:
Tito 2:14 Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone.
Essendo al singolare è logico supporre che al verso precedente la persona fosse una e non due, è inoltre ovvio che si parli di Cristo dal momento che si dice che "ha dato se stesso per riscattarci".
Allora che ne dici di 2Pietro verss. 1 e 2?
Il versetto 1 ha la stessa costruzione di Tito 2:13 . Ma tutte le traduzioni( anche trinitarie) di cui ho notizia traducono il vers. 2 identificando due persone e non una.
***3) il titolo di "salvatore" nel NT è applicato principalmente a Cristo e in rari casi al padre, anche questo quindi è una ulteriore prova del fatto che la versione più probabile sia quella che applica questi titoli a Cristo.
Qui il discorso e' un po' piu' articolato.
A proposito del ruolo di Salvatore il Libro Perspicacia afferma :
Colui che salva o libera da un pericolo o dalla distruzione. Geova è il principale Salvatore, l’unica Fonte di liberazione. (Isa 43:11; 45:21) Più volte fu il Salvatore e il Liberatore di Israele. (Sl 106:8, 10, 21; Isa 43:3; 45:15; Ger 14:8) Salvò non solo la nazione ma anche i singoli individui che lo servivano. (2Sa 22:1-3) Spesso la salvezza avveniva mediante uomini da lui suscitati come salvatori. (Ne 9:27) Durante il periodo dei Giudici, questi speciali salvatori vennero scelti da Dio e da lui dotati del potere di liberare Israele dall’oppressione straniera. (Gdc 2:16; 3:9, 15) Finché era in vita, il giudice aiutava Israele a seguire la retta via, e questo recava sollievo dai nemici. (Gdc 2:18) Quando Gesù era sulla terra, Geova fu il suo Salvatore, Colui che lo sostenne e lo rafforzò affinché serbasse l’integrità in tutte le dure prove. — Eb 5:7; Sl 28:8.( Perspicacia , vol.2 , p.848)
Se tu ad esempio prendi la scrittura citata di Gdc.3:9,15 vedrai che Otniel e Eud sono considerati salvatori per il popolo.
In questi testi la parola ebraica ( moshia) traduce " salvatore" o "liberatore" come in Isa 43:11.
Ma visto che Isaia afferma che oltre a Geova non c'e' salvatore significa forse che Otniel e Eud sono Geova? Assurdo.
Nel NT il termine "Salvatore" ha un significato differente nei casi in cui viene applicato a Gesu' rispetto a quando e' applicato a Geova.( vedi ad esempio la scrittura di 1Giov4:14)
Quando si parla di Gesu' si parla di un salvatore che viene inviato.
Ma quando si parla di Geova, sulla base di cio' che dicono le scritture in molti altri punti ( come visto) , si parla di Lui come Fonte della salvezza.
Ti invito a riflettere proprio sulla lettera di Tito.
Quando la parola "Salvatore" e' usata per Gesu' viene accompagnata da "nostro" e " Gesu' Cristo" ( Tito 1:4 e 3:6) , mentre quando non e' usata per Gesu' e' accompagnata dal termine theos ( Tito 1:3 ; 2:10; 3:4)
In Tito 2:13 i termini vengono uniti in relazione al fatto che uno sarebbe comparso nella gloria dell'altro, alla manifestazione di Cristo ( Matt 16:27). Qui si apre il discorso sull'epifaneia ma preferisco affrontarlo a parte.
Quindi , in conclusione Geova ha mandato vari salvatori e liberatori.
Ha mandato suo Figlio come " Salvatore del mondo"( 1Giov.4:14)
Ma Lui stesso resta il nostro Salvatore nel senso piu' pieno del termine : La Fonte della salvezza.
PS. : Mi scuso se qualche scrittura citata risultasse non corretta , ma ho fatto un controllo veloce delle scritture inserite.
[Modificato da descubridor 21/12/2007 11:43]